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Parliamone con un film

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Emancipazione

La bambina segreta, il dramma censurato di Ali Asgari

È la storia di Fereshteh, una giovane madre che cerca di proteggere la figlia illegittima da una società sessista e priva di solidarietà. Un film che conferma la qualità delle produzioni iraniane, tra le più importanti a livello mondiale

di Gabriele LINGIARDI

20 Settembre 2024
Una scena del film "La bambina segreta"

Quando i genitori di Fereshteh le annunciano che stanno per arrivare a Teheran per una visita a sorpresa, la ragazza va nel panico. Prende la figlia, sistema le cose ed esce di casa quasi in lacrime. Inizia così La bambina segreta di Ali Asgari, all’insegna del mistero, perlomeno per noi italiani.

Le giovani iraniane, che mai vedranno il film dato che il regista è stato censurato dal regime, non avranno la nostra difficoltà a comprendere la reazione della ragazza. La bambina di Fereshteh è infatti una figlia illegittima, non riconosciuta dal padre, perché nata da una gravidanza tenuta segreta a tutti tranne ad Atefeh, un’amica fidata.

L’odissea di Fereshteh 

Una donna e un ragazzo in un palazzo
Una scena del film La bambina segreta

Il regista del già apprezzato Kafka a Teheran comprime il tempo narrativo nell’arco di mezza giornata. Dentro l’odissea per trovare qualcuno che possa tenerle la piccola per qualche ora, la giovane universitaria protagonista del film diventa il simbolo di una modernità soppressa dalla burocrazia senza cuore (la bambina, senza un documento di identità, rischia di essere sottratta alla madre), dal sessismo della società e dalla quasi totale assenza di solidarietà.

Una donna sola, ma anche una madre disposta a lottare. Non tanto per sua figlia, bensì per il diritto ad esistere. Quello della bambina ma anche il suo, di giovane madre desiderosa di continuare a perseguire il proprio sogno di una carriera lavorativa, e quindi d’indipendenza.

Realismo e tensione

Una scena del film La bambina segreta

La bambina segreta va oltre il suo intento di denuncia, è un’ottima espressione del cinema della tensione. Il realismo si piega il giusto, per una storia che in poco meno di 90 minuti incolla alla sedia come un action. In fondo, il vagare nella città non è altro che un’avventura ad altissimo rischio per la protagonista.

Il cambiamento è fatica, conflitto con il passato, sofferenza e determinazione. Ce lo racconta bene questa storia microscopica in termini di portata, ma immensa per lo sguardo che ci propone. Una riconferma che il cinema iraniano, nonostante le continue punizioni imposte dal regime, è tra le produzioni più importanti a livello mondiale.

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La scheda del film

Regia di Ali Asgari. Con Sadaf Asgari, Ghazal Shojaei, Amirreza Ranjbaran, Nahal Dashti, Babak Karimi. 

Titolo originale: Ta farda. Titolo internazionale: Until Tomorrow. Genere Drammatico, Iran, Francia, 2022, durata 86 minuti. 

Uscita cinema giovedì 19 settembre 2024. Distribuito da Cineclub Internazionale.

Temi: maternità, repressione, donne, libertà, emancipazione, solidarietà, burocrazia.

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