Il Santuario nazionale Maria Madre e Regina di Monte Grisa sarà la meta principale del pellegrinaggio diocesano che dal 27 al 30 settembre monsignor Mario Delpini guiderà in Friuli Venezia Giulia.
L’Anno della preghiera
La trasferta spirituale si sintonizza con la volontà di papa Francesco, che ha chiesto che la preparazione al Giubileo avvenga attraverso una preghiera più intensa, che si fa pure scuola (leggi qui). A tal proposito, il motto del viaggio rilancia l’incipit del Magnificat («L’anima mia magnifica il Signore»), la preghiera più sistematica di Maria. Da essa si apprendono sia i contenuti, sia gli affetti graditi a Dio.
I temi del pellegrinaggio
I siti attraversati, sia civili sia religiosi, spingeranno, tra l’altro, a riflettere sull’Europa e sulla pace. Il Friuli Venezia Giulia – terra di confine e teatro bellico nel secolo scorso – ospita testimonianze che stimolano ancora oggi le coscienze e le menti. Lo stesso Santuario di Monte Grisa, destinazione iconica del pellegrinaggio ambrosiano, è stato costruito come ex voto. Antonio Santin – Vescovo di Trieste e Capodistria nel pieno della seconda guerra mondiale – promise l’erezione della chiesa qualora il capoluogo della regione fosse stato risparmiato dai bombardamenti. Popoli contro popoli. Ma ancor prima, nel 381 d.C., il suolo friulano fu testimone anche di fratture intra-ecclesiali: ad Aquileia si celebrò un acceso Sinodo per combattere l’eresia ariana. Il nostro Sant’Ambrogio, in quella occasione, si mosse da par suo per riportare la Chiesa alla ortodossia.
Lì si troveranno segni di ferite e sforzi di sutura.
Il programma
Venerdì 27 settembre i pellegrini entreranno nella prima città importante del loro percorso: Aquileia. Qui si erge la Basilica intitolata a Maria Assunta. Costruita nell’XI secolo, sorta su una basilica del V secolo e su un’aula paleocristiana, racconta l’immensa storia cristiana della regione e dell’antico impero romano. Nel tardo pomeriggio, poi, il gruppo celebrerà l’Eucaristia presso il Duomo di Grado, presieduta da monsignor Mario Delpini e concelebrata da monsignor Carlo Maria Redaelli, Arcivescovo di Gorizia, già Vicario generale di Milano: proprio nel capoluogo lombardo fu consacrato vescovo 20 anni or sono (5 giugno 2004).
Sabato 28 settembre, dopo una visita a Trieste, gli ambrosiani si recheranno in pellegrinaggio alla risiera di San Sabba, un campo di sterminio e prigionia nazista, e alla foiba di Basovizza, luogo di esecuzioni sommarie da parte dei partigiani comunisti jugoslavi. Proseguiranno, poi, verso il Santuario nazionale mariano di Monte Grisa, dove sarà celebrata la Messa. Sull’altare ci sarà pure il Vescovo di Trieste, monsignor Enrico Trevisi, lombardo di nascita.
Domenica 29 settembre il gruppo milanese raggiungerà in battello l’isola di Barbana, sede di un antico Santuario mariano e abitata in modo stabile da una comunità di frati minori francescani. Lì celebrerà l’Eucarestia festiva. Nel pomeriggio è prevista, invece, la visita al Sacrario militare di Redipuglia, dedicato ai caduti della Grande Guerra, il più grande e maestoso d’Italia. La giornata si concluderà a Cividale del Friuli, città di antica fondazione, occupata dai Romani e dai Longobardi che ne fecero la capitale del primo ducato longobardo nel 568.
Lunedì 30 settembre, dopo la celebrazione eucaristica nel Duomo di Spilimbergo, la via del ritorno prevede una sosta culinaria di pregio a San Daniele, con pranzo (e visita) al locale prosciuttificio.