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Festa dei santi Simone e Giuda

28 Ottobre 2024

At 1,12-14; Sal 18; Ef 2,19-22; Gv 14,19-26

Gli disse Giuda, non l’Iscariota: «Signore, come è accaduto che devi manifestarti a noi, e non al mondo?». Gli rispose Gesù: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato. (Gv 14,22-24)

Ma se siamo tutti invitati, c’è una precedenza d’ingresso? Così Giuda Taddeo chiede chiarimenti: “Perché ti manifesti prima a noi e poi al mondo?”. Ma Gesù non parla di precedenze di posti, ma di accoglienza di amore e di relazioni. Entrare, sedersi, prendere dimora, ascoltarsi: il banchetto avviene ogni volta che, nell’amore ricevuto dal Signore, ci si accoglie, si dimora presso l’altro, si entra nella sua casa. Chi crede che tutto ciò sia possibile, ieri come oggi, ha la responsabilità di continuarlo, renderlo vero e visibile in ogni luogo dove si viene a trovare. Perché il mondo dovrà accogliere l’invito non da Dio in persona, ma da noi, resi credenti e credibili dalla comunione con lui e tra noi.

Preghiamo

I cieli narrano la gloria di Dio,
l’opera delle sue mani annuncia il firmamento.
Il giorno al giorno ne affida il racconto
e la notte alla notte ne trasmette notizia.
Senza linguaggio, senza parole,
senza che si oda la loro voce,
per tutta la terra si diffonde il loro annuncio
e ai confini del mondo il loro messaggio.

dal Salmo 19,1-5