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Al banchetto

Mercoledì della settimana dopo la Dedicazione

23 Ottobre 2024

Ap 1,10; 2,8-11; Sal 16; Mc 6,7-13

Chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due e dava loro potere sugli spiriti impuri. E ordinò loro di non prendere per il viaggio nient’altro che un bastone: né pane, né sacca, né denaro nella cintura; ma di calzare sandali e di non portare due tuniche. […] Ed essi, partiti, proclamarono che la gente si convertisse, scacciavano molti demòni, ungevano con olio molti infermi e li guarivano. (Mc 6,7-13)

Non solo si va insieme al banchetto, ma anche l’invito va consegnato insieme, «a due a due». Già dall’invito, chi lo riceve deve capire come sarà il banchetto. L’invito è una piccola anteprima, un trailer, forse breve ma intenso, che già dice tutto sul banchetto e invoglia a parteciparvi. Sarà ricchissimo e abbondante, ma arrivarci richiede semplicità, condivisione, povertà (nel senso di totale affidamento a ciò che davvero conta) e mitezza. E se qualcuno dovesse rifiutare l’invito? (Ma noi davvero l’abbiamo accolto?) Niente paura – dice il Signore –, avete fatto la vostra parte, “andatevene”. Che non significa “dimenticatevi di loro”, bensì “lasciate fare a me, adesso”. Preoccupiamoci solo che il rifiuto di qualcuno (sempre possibile, perché siamo fatti liberi da Dio e liberi restiamo di fronte a lui) non blocchi il nostro invito. E non indurisca il nostro cuore.

Preghiamo

Donami un cuore puro – che io possa vederti.
E un cuore umile – che io possa sentirti,
un cuore amante – che io possa servirti,
e un cuore di fede – che io possa dimorare in te.

(Dag Hammarskjöld)