Tm 4,9-18.22; Sal 140; Lc 21,34-38
State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso all’improvviso; come un laccio infatti esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra. Vegliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere e di comparire davanti al Figlio dell’uomo. (Lc 21,34-36)
Un cuore appesantito in dissipazione e ubriachezze non ricerca che il proprio guadagno e il proprio comodo. Un cuore appesantito negli affanni della vita è spesso un cuore spento, demoralizzato da scoraggiamento o smarrimento. Un cuore appesantito si accomoda nella propria zona di sicurezza da cui non vuole uscire. Andare ai crocicchi, luoghi di incontro con estranei, con lo sconosciuto, richiede il coraggio di rimettersi continuamente in gioco. «Vegliate» e pregate per mantenere costantemente il cuore vigile verso le situazioni e le persone che incontrate. Vegliamo e preghiamo per superare le resistenze e le paure, ma anche i pregiudizi che ci fanno arretrare e rendono i nostri cuori inaccessibili agli altri.
Preghiamo
Di generazione in generazione
la sua misericordia per quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Lc 1,50-53