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Andate

VI Domenica dopo il martirio di san Giovanni il Precursore

6 Ottobre 2024

Is 45,20-24a; Sal 64; Ef 2,5c-13; Mt 20,1-16

Il regno dei cieli è simile a un padrone di casa che uscì all’alba per prendere a giornata lavoratori per la sua vigna. […] Uscito ancora verso le cinque, ne vide altri che se ne stavano lì e disse loro: «Perché ve ne state qui tutto il giorno senza far niente?». Gli risposero: «Perché nessuno ci ha presi a giornata». Ed egli disse loro: «Andate anche voi nella vigna». (Mt 20,1.6-7)

Nella parabola di oggi è lo stesso padrone che si mette in uscita e invita: «Andate nella vigna». Tutti i particolari della parabola ci rivelano un Dio inaspettato e impensabile. Ci viene data l’immagine di un Dio incessantemente in uscita. Un Dio che si fa a noi prossimo sia nel venirci a cercare sia nel momento del salario. La vigna rappresenta l’umanità, e il giorno di lavoro in questione non è quello temporale di 24 ore ma rappresenta la storia-vita dell’umanità. La preoccupazione che al termine della giornata nessun frutto possa andare perduto non è allora da collegare a un desiderio di guadagno, ma di amore per la vigna, e la stessa chiamata a lavorare è un dono di amore, perché alla fine della giornata tutti possano ricevere “un denaro” cioè il necessario per vivere. Un Dio in uscita che incontra le persone e risponde al loro bisogno di “lavoro”, cioè di significato di vita, invitandole a collaborare con lui. Un Dio generoso nel dare a tutti il necessario.

Preghiamo

«Chi ci farà vedere il bene,
se da noi, Signore, è fuggita la luce del tuo volto?»
Hai messo più gioia nel mio cuore
di quanta ne diano a loro grano e vino in abbondanza.
In pace mi corico e subito mi addormento,
perché tu solo, Signore, fiducioso mi fai riposare.

dal Salmo 4,7-9