Gc 5,12-20; Sal 91; Lc 20,20-26
Rendendosi conto della loro malizia, disse: «Mostratemi un denaro: di chi porta l’immagine e l’iscrizione?». Risposero: «Di Cesare». Ed egli disse: «Rendete dunque quello che è di Cesare a Cesare e quello che è di Dio a Dio». (Lc 20,23-25)
Sulla moneta l’immagine e l’iscrizione sono di Cesare. La moneta ne rappresenta il potere sovrano: il potere di acquistare e dominare. Anche oggi il valore delle cose viene troppo spesso misurato dal suo costo economico e diventa dinamica di controllo su persone e intere popolazioni. Anche oggi nella risposta di Gesù troviamo il mandato di guardare all’immagine diversa che è impressa in noi, creati a immagine di Dio. Impegniamoci a rendere a Dio quindi un’immagine di umanità fraterna e solidale in cui mai il valore delle cose è più grande del valore di una persona. Impariamo a discernere le nostre priorità di vita secondo i valori del regno di Dio e non di mercato. Così come ci indica col suo esempio santa Teresina, che oggi celebriamo come patrona delle missioni. Lei che non è mai partita per andare geograficamente lontano ma ci è testimone e guida di una vita in costante uscita da noi stessi verso gli altri, animati dal dono ricevuto della fede e condividendolo nella quotidianità del servizio.
Preghiamo
Quando vedo i tuoi cieli, opera delle tue dita,
la luna e le stelle che tu hai fissato,
che cosa è mai l’uomo perché di lui ti ricordi,
il figlio dell’uomo, perché te ne curi?
Davvero l’hai fatto poco meno di un dio,
di gloria e di onore lo hai coronato.
dal Sal 8,4-6