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Sirio 30  settembre - 06 ottobre 2024
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Roma

Mattarella: «Ogni atto rivolto contro l’informazione è un atto eversivo contro la Repubblica»

Alla Cerimonia del Ventaglio, incontrando i componenti dell’Associazione Stampa parlamentare, i direttori di quotidiani e agenzie e i giornalisti accreditati al Quirinale, il Presidente della Repubblica ha dedicato attenzione ai temi della libertà di stampa

di Agensir

24 Luglio 2024
Foto Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica

«Ogni atto rivolto contro la libera informazione, ogni sua riduzione a fake news, è un atto eversivo rivolto contro la Repubblica. Garanzia di democrazia è, naturalmente, il pluralismo dell’informazione. A questo valore le istituzioni della Repubblica devono rivolgere la massima attenzione e sostegno». Lo ha affermato questa mattina il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in occasione dell’incontro con i componenti dell’Associazione Stampa parlamentare, i direttori dei quotidiani e delle agenzie giornalistiche e i giornalisti accreditati presso il Quirinale per la consegna del Ventaglio da parte dell’Associazione Stampa parlamentare.

Dopo aver ricordato che la democrazia «è, anzitutto, conoscenza», il Capo dello Stato ha sottolineato che «alla libertà di opinione si affianca la libertà di informazione, cioè di critica, di illustrazione di fatti e di realtà. Si affianca, in democrazia, anche il diritto a essere informati, in maniera corretta. Informazione, cioè, come anticorpo contro le adulterazioni della realtà. Operare contro le adulterazioni della realtà costituisce una responsabilità, e un dovere, affidati anzitutto ai giornalisti – ha ammonito Mattarella -. Va sempre rammentato che i giornalisti si trovano a esercitare una funzione di carattere costituzionale che si collega all’articolo 21 della Carta fondamentale, con un ruolo democratico decisivo». Poi ha osservato: «Si vanno, negli ultimi tempi, infittendo contestazioni, intimidazioni, quando non aggressioni, nei confronti di giornalisti, che si trovano a documentare fatti. Ma l’informazione è esattamente questo. Come anche a Torino, nei giorni scorsi». «Documentazione di quel che avviene, senza obbligo di sconti – ha spiegato -. Luce gettata su fatti sin lì trascurati. Raccolta di sensibilità e denunce della pubblica opinione. Canale di partecipazione e appello alle istituzioni».

«I valori del pluralismo si affermino anche nei nuovi ambiti»

“Si è aperta la discussione sulla opportunità di una nuova legge organica sull’editoria, come è avvenuto in precedenti occasioni di svolta in questa industria. È inevitabile tener conto della evoluzione tecnologica che ha mutato radicalmente diffusione e fruizione delle notizie. È responsabilità della Repubblica e dell’Unione europea che i valori del pluralismo si affermino anche nei nuovi ambiti e si creino le condizioni per accompagnare la transizione in atto», ha dichiarato Mattarella.

«Ai giornali, alla stampa, alla radio e alle tv, si sono affiancate oggi le piattaforme digitali, divenute principali responsabili della veicolazione di contenuti informativi», ha osservato il Capo dello Stato, aggiungendo che «appare singolare che a un ruolo così significativo corrisponda una convinzione di minori obblighi che ne derivano, con una tendenza, del tutto inaccettabile, dei protagonisti a sottrarvisi». «Gli over the top appaiono distanti dal sentimento comune, dalle relazioni di appartenenza alla comunità entro cui operano, quasi occupassero uno spazio meta-territoriale che li rende veicoli di innovazione, capaci di intercettare opportunità economiche, senza tuttavia considerare che anche per essi valgono i principi di convivenza civile propri agli Stati e alla comunità internazionale da cui traggono benefici», ha rilevato Mattarella, prima di parlare del Regolamento sulla libertà dei media approvato in sede Ue, «adesso in fase di progressiva attuazione, a partire dal prossimo 8 novembre, per quanto riguarda i diritti dei destinatari dei servizi di media, vale a dire dei cittadini».

Il Presidente ne ha richiamato in sintesi i contenuti: «Promozione del pluralismo e della indipendenza dei media in tutta l’Unione, con protezione dei giornalisti e delle loro fonti da ingerenze politiche; pubblicità sui fondi statali destinati a media o a piattaforme; garanzia del diritto dei cittadini alla gratuità e pubblicità delle informazioni; indipendenza editoriale dei media pubblici; protezione della libertà dei media dalle grandi piattaforme; istituzione di un nuovo Comitato europeo per i servizi di media per promuovere una applicazione coerente di queste norme. Come si vede, un cantiere e un percorso impegnativo per l’Unione e per gli Stati membri, coscienti del valore che questo tema riveste per la libertà del nostro continente. Tema, vorrei aggiungere, impegnativo per tutti coloro che del mondo dell’informazione fanno parte».