Ne 1, 5-11; Sal 64 (65); Lc 12, 42b-48
Ricòrdati della parola che hai affidato a Mosè, tuo servo: “Se sarete infedeli, io vi disperderò fra i popoli; ma se tornerete a me e osserverete i miei comandi e li eseguirete, anche se i vostri esiliati si trovassero all’estremità dell’orizzonte, io di là li raccoglierò e li ricondurrò al luogo che ho scelto per farvi dimorare il mio nome”. (Ne 1,8-9)
Neemia osa rivolgersi al Signore ricordando la possibilità della conversione: certo il popolo è esiliato a causa dei suoi peccati, ma il futuro si apre alla speranza del ritorno nella terra della promessa.
Quello può essere l’orizzonte di ogni giorno: vivere nella consapevolezza che il cammino non è finito, né il Signore resta lontano. Ciò spinge a impegnarsi per trovare i modi adeguati per cambiare vita, perché i peccati non abbiano l’ultima parola.
Preghiamo
Pesano su di noi le nostre colpe,
ma tu perdoni i nostri delitti.
Beato chi hai scelto perché ti stia vicino:
abiterà nei tuoi atri.
dal Sal 64 (65)