Il «basta» consegnatoci dall’arcivescovo Mario Delpini nella proposta pastorale 2024-2025 apre una prospettiva nuova anche nell’educazione di bambini, ragazzi e adolescenti attraverso l’oratorio, che la Fondazione Oratori Milanesi presenta per l’anno 2024-2025 con lo slogan e il logo «Tutto cambia». A partire dalla Festa di apertura fissata per domenica 29 settembre, i più giovani delle nostre comunità saranno chiamati ad accorgersi di come la presenza viva del Signore Gesù, e l’incontro con lui, siano sufficienti per compiere un cambiamento radicale che offre alla vita un nuovo orizzonte di felicità. Per le comunità educanti degli oratori sarà necessario puntare sulla testimonianza di una fede che incide sulla vita e sulle scelte.
L’anno oratoriano «Tutto cambia» introdurrà così nel Giubileo 2025 «Pellegrini di speranza». I ragazzi, dopo un Oratorio estivo sul tema del “pellegrinaggio”, si rimetteranno in cammino con maggiore consapevolezza verso la meta proposta alla loro vita, l’incontro con Dio. Per questo la croce nel logo dell’oratorio 2024-2025 contiene, emblematicamente, una maniglia: «Tutto cambia, con Gesù – afferma don Stefano Guidi, direttore della Fom -. La porta a forma di croce del nostro logo è quella da cui Gesù attende pazientemente di passare per abitare in noi, ma è anche la porta della nostra decisione di incontrarlo». Il passaggio che porta ciascuno a riconoscere di essere amato e di vivere una “vita di grazia” apre a un modo nuovo di pensare, agire e sentire, che trasforma anche i più giovani in «animatori di speranza». Lo stile dell’animazione proprio dell’oratorio si mette dunque al servizio del messaggio di speranza del Giubileo 2025.
«Quando si apre la porta della fede, tutto cambia e la vita assume colori diversi – continua don Guidi -. Non cambiano le cose materiali, non cambiano i fatti della storia, ma cambia il nostro sguardo su di essi e cambia il nostro modo di viverli. E così cambia anche la realtà. La speranza non si affida soltanto alla bontà presente in ciascuno di noi, ma è il modo con cui noi rispondiamo alla promessa di vita eterna che Gesù ci rivolge».
Nel prossimo anno pastorale il rapporto fra oratorio e fede interrogherà chi si occupa della responsabilità educativa degli oratori: accanto al tema «Tutto cambia», un percorso trasversale con diversi momenti che coinvolgerà i responsabili e coordinatori, i consigli dell’oratorio e chi è impegnato nei progetti educativi. A loro sarà chiesto di capire come “consegnare” la fede a bambini, ragazzi, adolescenti che vivono spesso un contesto “non credente”, mantenendo la peculiarità di larga accoglienza e ospitalità propri dell’oratorio e rispettando e accompagnando la crescita e le scelte di ciascuno.
Sempre più importante sarà il riferimento a Carlo Acutis, in vista della sua canonizzazione: la sua esemplarità indica che anche un ragazzo di oggi può crescere con una profonda fede in Dio. E allora, davvero, «tutto cambia».