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Percorsi ecclesiali

I ministeri istituiti

Sirio 18 - 24 novembre 2024
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Formazione

Lettori, accoliti e catechisti: chiamati a creare comunione

Non solo “saper fare”, ma soprattutto “essere con”: questo lo sfondo ideale del percorso in cui 14 candidati sono stati impegnati in questi mesi in vista dell’istituzione dei rispettivi ministeri e che proseguirà nel prossimo anno pastorale

di don Martino MORTOLA Membro dell’Équipe per i ministeri

30 Giugno 2024
L'équipe formativa e il primo gruppo di candidati

Il 25 febbraio scorso i primi 14 candidati lettori, accoliti e catechisti si sono incontrati al Centro pastorale di Seveso per iniziare il percorso biennale verso l’istituzione. Sin dalle presentazioni è emersa la varietà di origine e di missione di ciascun candidato. Gli aspiranti sono 7 uomini e 7 donne (tra loro c’è anche una coppia sposata che si occupa di pastorale familiare) e provengono da quattro Zone pastorali differenti. La maggior parte vivrà ministero in parrocchia, altri avranno un incarico nei Decanati o nelle cappellanie degli ospedali.

Ascoltando lo Spirito

Il metodo scelto per conoscersi e avviare il primo incontro è stato quello della conversazione nello Spirito. Alla luce di alcuni testi del Magistero sono state poste tre domande che accompagneranno tutto il biennio formativo. «Quale volto di Chiesa vedo a partire dalla mia esperienza? Quale volto di Chiesa sogno? Come immagino che la ministerialità istituita possa aiutare il cambiamento della Chiesa?». L’ascolto reciproco e alcune linee sintetiche conclusive hanno permesso di delineare insieme, formatori e candidati, alcune priorità per il  proseguimento della formazione.

Sensibilizzare le comunità

Nei mesi successivi il percorso è continuato con tre lezioni online: la prima sull’identità dei laici nella missione della Chiesa, la seconda di introduzione alla morale cristiana, la terza sulla tutela dei minori e la prevenzione degli abusi. Più recentemente, nell’incontro in presenza del 25 giugno, i formatori e i candidati hanno lavorato in gruppi a partire dalla relazione di monsignor Fausto Gilardi sui tratti fondamentali dell’esperienza spirituale cristiana e sulle sue declinazioni nei differenti ministeri. Nel frattempo i formatori hanno continuato i colloqui personali con loro e con i nuovi candidati e sono stati programmati incontri in ciascuna delle comunità di provenienza dei futuri ministri per sensibilizzare maggiormente le parrocchie. A questo proposito, l’équipe formativa è sempre disponibile a incontrare le comunità per illustrare quanto già pubblicato nel Percorso ecclesiale dedicato.

Percorsi aperti a tutti

Per il prossimo anno, oltre agli incontri in presenza, è stato predisposto un corso di 8 lezioni online: il modulo di liturgia e morale per tutti, il modulo sulla pastorale della salute e della carità per gli accoliti, quello sui fondamenti e sugli strumenti della catechesi per gli altri ministri. Non si è voluto separare la formazione dei candidati dal resto del popolo di Dio: per tale ragione i corsi online saranno aperti a chiunque sia interessato a questo tipo di formazione. Grazie alla collaborazione con l’Istituto di Scienze religiose di Milano, anche chi non è in cammino verso l’istituzione può iscriversi come uditore a questo link. Infine, l’équipe suggerisce la partecipazione a corsi e convegni organizzati dagli uffici di Pastorale liturgica e della Catechesi per dare un respiro diocesano al tempo di training in vista dell’istituzione.

Teoria e pratica

Progettare un itinerario formativo è sempre un’operazione delicata. Il  primo rischio è quello di offrire alcune informazioni utili, ma che non hanno ricadute pratiche. Il secondo rischio è di insegnare alcuni metodi e tecniche operative, sganciate però da un orizzonte di fondo in grado di sostenere la fede e le motivazioni di chi poi le deve mettere in pratica. Solo per fare un esempio, un conto è proclamare bene le letture dall’ambone, un conto è vivere esperienze abituali di ascolto orante della Scrittura. La speranza dell’itinerario proposto è che la dimensione del sapere e del saper fare non sia sganciato dalla dimensione dell’essere e, in particolare, dell’essere con: la scommessa è che ciascuno dei candidati possa diventare un soggetto responsabile e competente, capace di creare comunione nel luogo dove vive e opera.