Quali emozioni suscita la lettura dell’Amleto di Shakespeare? A questa domanda hanno provato a rispondere i partecipanti del laboratorio di teatroterapia della Fondazione milanese, che giovedì 20 giugno alle 18:30, all’auditorium della Casa della Carità, porteranno in scena il loro terzo spettacolo, «Amleto in testa».
Lo spettacolo
La rappresentazione consisterà nella ricostruzione di diversi testi originali, raccolti da uno scritto elaborato da ogni partecipante, sulle emozioni suscitate dal monologo dell’Amleto. «Lo stupore per noi, giunti quasi alla conclusione del processo, è stato il rendersi conto che siamo stati attraversati da un atto trasformativo a doppia direzione: ci siamo serviti di Amleto per attivare un cambiamento e al contempo è come se avessimo trasformato Amleto, alleggerendolo un po’ del suo peso del vivere», affermano Alberto Pluda, educatore della custodia sociale e teatro terapeuta, e Serena Pagani, coordinatrice di Migrarte, progetto che si occupa di cura e integrazione mediante percorsi artistici, all’interno del quale si svolge la teatroterapia.
«Amleto – prosegue Serena Pagani – ha bussato alla nostra porta, ci ha portato il suo monologo sull’essere o non essere, sulla sua inquietudine e sul suo affrontare la vita. Ci abbiamo dialogato e, servendoci di lui come di una maschera, lo abbiamo utilizzato come pretesto per poterci raccontare, entrando in contatto con le nostre parti più nascoste, in una narrazione del nostro essere e non essere, che è diventato per il gruppo un atto trasformativo, prima individuale e poi corale».
Visualizza questo post su Instagram
Gli obiettivi della teatroterapia
Il laboratorio di teatroterapia è nato nel 2020 e, fin dalla nascita, è sempre stato fortemente eterogeneo, costituito da persone fragili ospiti della Casa, persone che arrivano dai servizi diurni (docce, sportelli, laboratori di arteterapia), dal gruppo anziani della Fondazione e dalla custodia sociale.
Un altro elemento di questo laboratorio sono gli scambi e le sinergie generate con altre realtà. In passato il gruppo ha collaborato con diverse scuole medie e superiori milanesi e con la Civica Scuola di Teatro “Paolo Grassi” di Milano, in particolare con le studentesse e gli studenti del terzo anno del corso di regia e drammaturgia del docente e tutor Paolo Giorgi.