«Assegnare priorità alle famiglie nel processo decisionale di questa nuova legislatura». È l’invito che viene dalla Fafce (Federazione delle associazioni familiari cattoliche in Europa), contenuto in un documento offerto ai futuri eurodeputati che saranno eletti con le elezioni del 6-9 giugno. Si tratta di un «elenco non esaustivo» di temi, che si concentra su «cinque settori politici chiave».
Anzitutto la demografia: «Fafce invita i candidati a sostenere la rinomina di un commissario europeo per continuare il lavoro dell’attuale vicepresidente», con delega per la democrazia e la demografia, «Dubravka Šuica, incaricata di affrontare la transizione demografica». La Federazione incoraggia inoltre la creazione di un intergruppo parlamentare trasversale sulle «sfide demografiche, conciliazione lavoro-famiglia e prossime generazioni».
Il presidente della Fafce, Vincenzo Bassi, in proposito afferma: «Mentre queste elezioni si svolgono verso l’inizio dell’estate, ci stiamo congelando in un inverno demografico. Le nascite sono crollate e la pandemia della solitudine si è diffusa in tutto il continente. Abbiamo bisogno che le nostre istituzioni europee dedichino risorse e capitale umano per comprenderne le cause profonde, nonché investire in una primavera demografica per il continente. Senza la solidarietà intergenerazionale, non possiamo iniziare ad affrontare le numerose sfide che abbiamo di fronte. Ciò richiede che le famiglie e i bambini abbiano la priorità, senza cui non c’è futuro».
Secondo capitolo: «Famiglie come investimento». La federazione esorta i candidati a considerare gli investimenti dell’Ue nelle politiche familiari «come un investimento strategico nel futuro dell’Europa». Bassi specifica: «Le politiche che danno priorità alla famiglia sono anche politiche che danno priorità al bene comune. La famiglia, in quanto cellula fondamentale della società, è essa stessa un servizio al bene comune. In tutta Europa vediamo quanto le reti familiari siano preziose per lo sviluppo delle comunità. […] Sostenendole e investendo in esse possiamo costruire la solidarietà tra generazioni da cui dipende il nostro futuro. La famiglia non è un costo, ma il miglior investimento possibile che si possa fare».
Terzo tema-chiave è la conciliazione lavoro-famiglia. In questo caso Fafce »incoraggia i candidati a ripensare le quattro direttive principali che attualmente regolano l’equilibrio tra lavoro e vita privata per avere un quadro più favorevole alla famiglia”. Vincenzo Bassi afferma ancora: «È possibile avere un’Europa in cui noi lavoratori siamo produttivi e possiamo anche godere di tempo prezioso per la famiglia. Esortiamo i politici a rivedere la durata del congedo, in particolare del congedo di paternità. Le madri e i padri hanno bisogno di conciliare lavoro e vita familiare, per il bene dei loro figli, di se stessi e della società in generale. Alle madri incinte, in particolare, dovrebbe essere garantita protezione legale e data la possibilità di mettere in pratica la propria creatività e imprenditorialità così come la maternità». Per Fafce va inoltre promosso «il diritto alla disconnessione, stabilendo la domenica come giorno comune di riposo».
«Proteggere il pianeta significa proteggere la famiglia»
Un capitolo specifico nel documento è dedicato alla tutela dei bambini. «La sicurezza digitale, in particolare per i minori, gode di ampio sostegno in tutto lo spettro politico. La Fafce esprime la necessità che i candidati sostengano e promuovano una campagna del Parlamento europeo per mostrare i rischi dell’esposizione dei bambini alla pornografia». Bassi, precisa: «Invitiamo i candidati a impegnarsi in una risposta forte a questa minaccia, che danneggia la salute mentale, esacerba le dipendenze e aumenta la violenza sessuale. L’Europa può assumere un ruolo guida morale e legale nella protezione dei minori online».
L’ultimo tema-chiave è l’ecologia integrale. «La famiglia è l’antidoto alla cultura dello spreco e del consumo sfrenato. Le famiglie possono avere il potere di educare all’ambiente e di vivere in modo sostenibile». Il capitolo in questione fa riferimento alla protezione dell’ambiente in relazione alle generazioni future. Bassi afferma: «Il problema non sono i bambini, ma il consumismo. Non c’è ecologia senza la persona; nessuna persona senza la famiglia. Non c’è quindi ecologia senza le famiglie e le comunità di famiglie al centro della transizione. Fondamentale per il successo della transizione ecologica sarà la solidarietà intergenerazionale», che richiede la centralità della famiglia e delle reti familiari. «È attraverso queste reti che possiamo combattere la pandemia della solitudine e costruire un futuro pieno di speranza. Mentre più di 400 milioni di europei voteranno per il prossimo Parlamento, ricordiamo ai rappresentanti politici che proteggere il pianeta significa proteggere la famiglia».