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Il Vescovo, i suoi collaboratori e gli organismi della Diocesi

Responsabilità e corresponsabilità nella guida della Chiesa particolare

21 Maggio 2023

La Diocesi di Milano è retta dal 7 luglio 2017 dall’arcivescovo Mario Delpini. L’Arcivescovo, in comunione con tutti Vescovi del mondo (che costituiscono il Collegio episcopale) e con il Papa (capo del Collegio), esercita il suo compito secondo le dimensioni proprie della missione della Chiesa: l’annuncio del Vangelo (che comprende anche l’insegnamento autorevole, magisteriale), la celebrazione dei misteri della salvezza (in particolare l’Arcivescovo di Milano, caso del tutto particolare nella Chiesa latina, è anche il Capo del Rito Ambrosiano), la guida pastorale.

Sono diretti collaboratori del Vescovo, in quanto titolari per ufficio di una responsabilità di guida della comunità cristiana, da esercitare a nome del Vescovo stesso, i presbiteri da lui scelti come Vicari: il Vicario generale (competente a livello complessivo per tutti gli ambiti) e i Vicari episcopali, che possono essere territoriali (in riferimento a ciascuna delle sette zone pastorali) o costituiti per un ambito di competenza: due sono Vicari con competenze relative alle persone (il Vicario per la Formazione permanente del clero e il Vicario per la vita consacrata) e tre in riferimento ai diversi settori di attività della Curia arcivescovile (uno dei quali Moderatore di Curia, con il compito di garantire un coordinamento unitario).

Il compito di guida del Vescovo verso la Chiesa particolare deve essere svolto con la cooperazione di tutta la comunità credente, anche attraversi gli organismi di comunione previsti a tale scopo. Il primo organismo in termini di rappresentatività è il Sinodo diocesano, che raduna una rappresentanza di tutti i fedeli per dare suggerimenti al Vescovo in ordine alla legislazione diocesana, ed è tuttavia una realtà non stabilmente in atto: viene infatti convocato solo quando ne sussistono le condizioni.

Sono organismi stabili di corresponsabilità i consigli diocesani, con cui il Vescovo tratta le questioni di maggiore rilevanza: il Consiglio presbiterale (espressione del presbiterio) e il Consiglio pastorale diocesano (espressione di tutte le forme di vita ecclesiali, a partire dai fedeli, perlopiù laici, che in ogni decanato moderano le assemblee sinodali).

Questi e altri ambiti di corresponsabilità (come l’Assemblea dei decani, che sono le figure di riferimento unitario in ciascun decanato o la Congregazione del rito ambrosiano, competente in riferimento al rito) trovano un luogo di sintesi nel Consiglio episcopale milanese (costituito dall’Arcivescovo, da tutti i Vicari e da alcuni consulenti, anche non presbiteri).

Sono invece strumenti di corresponsabilità specializzati in riferimento all’ambito della amministrazione economica (della Diocesi e delle sue articolazioni territoriali) il Consiglio per gli affari economici della Diocesi (composto prevalentemente da laici competenti) e il Collegio dei consultori (espressione del consiglio presbiterale e depositario anche di competenze ulteriori rispetto a quelle economiche).

L’insieme delle persone e degli organismi che aiutano l’Arcivescovo nel governo di tutta la Diocesi costituisce la Curia diocesana, di cui si occupa più approfonditamente il capitolo 2.