Appartenente a una stagione di santi come Ambrogio, Agostino e Martino, che conobbe personalmente, Paolino proveniva dalle Gallie, da Bordeaux, dove il padre, nobile patrizio romano, era funzionario imperiale. Lui stesso percorse con fortuna la carriera politica fino a diventare governatore della Campania. Ma a 25 anni il battesimo determinò una svolta radicale nella sua vita. Rinunciando a tutti i suoi beni, insieme alla sposa visse a Nola in una sorta di monastero familiare. Fu poi eletto vescovo della città e si dedicò totalmente alla diffusione del vangelo con gli scritti, la predicazione e l’esempio della vita. A Nola morì santamente nel 431.
Lo stesso giorno si ricorda anche il martirio di John Fisher, vescovo, e Thomas More, uccisi nel 1535 nella torre di Londra per la loro fedeltà all’evangelo. Di John Fisher, il grande umanista Erasmo disse: “Non c’è uomo più colto, né vescovo più santo”, mentre indicò Thomas More, di cui fu grande amico, come “ modello per l’Europa cristiana ”. Fedeli servitori del re d’Inghilterra Enrico VIII, entrambi pagarono con il martirio il loro rifiuto di sottomettersi a lui a prezzo della loro coscienza di cristiani. E altissima testimonianza cristiana dettero fino alla fine dal carcere con i loro scritti e la misericordia mostrata verso i loro persecutori. La loro testimonianza al vangelo è ricordata anche dalla Chiesa d’Inghilterra, che ne celebra la memoria il 6 luglio.