Non è un bel periodo per la democrazia, che ha il fiato corto in tutto il mondo. Secondo gli ultimi dati diffusi dal rapporto annuale dell’Economist Intelligence Unit (EIU), l’indice che ne misura la qualità a livello mondiale, nel 2023 il suo punteggio medio è passato al 5,23 dal 5,29 dell’anno precedente. Anche l’Italia, che rientra nella classifica delle Flawed democracy, ovvero delle democrazie imperfette, ha perso qualche posizione, scendendo al 34mo posto.
Ma qual è il sentiment degli italiani nei confronti della democrazia? Nel nostro Paese, a fronte di un 24% di soddisfatti per il modo in cui essa funziona, il 51% dei cittadini si ritiene insoddisfatto e il 21% molto insoddisfatto. Sono solo alcuni dei dati che verranno commentati a Milano mercoledì 13 marzo, alle 10.30, nell’Aula Magna dell’Università Cattolica del Sacro Cuore (largo Gemelli 1) in occasione dell’avvio delle attività dell’Osservatorio congiunto Polidemos-Ipsos sullo stato della democrazia. L’incontro darà il via alle attività di ItaliaInsight, frutto di una partnership tra il Centro di ricerca per lo studio della democrazia e dei mutamenti politici dell’Università Cattolica del Sacro Cuore (Polidemos) e la società di indagini di mercato e sondaggi di opinioni Ipsos.
Alla presentazione dell’Osservatorio parteciperanno Damiano Palano, direttore di Polidemos, Nando Pagnoncelli e Andrea Scavo di Ipsos, che presenteranno i dati relativi ad alcune recenti indagini, commentati da Tonia Cartolano, giornalista di Sky TG24, e da Maurizio Crippa, vicedirettore de Il Foglio.
La collaborazione tra le due realtà prevede uno scambio di competenze per analizzare e comprendere sia i mutamenti profondi della democrazia italiana sia per fornire un affresco su quello che sta avvenendo a livello mondiale. Il lavoro si articolerà principalmente nell’elaborazione e nella diffusione di due report annuali che indagheranno le variabili principali del sentiment degli italiani nei confronti della democrazia, con una particolare attenzione ai fenomeni del radicalismo, alla paura per il rischio populismo e alla percezione dei rischi dell’intelligenza artificiale in ambito politico.
Nel corso dell’anno, inoltre, saranno promossi eventi e seminari rivolti alle studentesse e agli studenti dell’Ateneo durante i quali alcuni importanti stakeholder del mondo istituzionale, culturale, politico e sociale commenteranno i dati, proporranno analisi e formuleranno ipotesi di scenari futuri.