Gb 42,1-10a; Sal 118 (119); Tb 13,1-8; Mt 26,14-16
Allora uno dei Dodici, chiamato Giuda Iscariota, andò dai capi dei sacerdoti e disse: «Quanto volete darmi perché io ve lo consegni?». E quelli gli fissarono trenta monete d’argento. Da quel momento cercava l’occasione propizia per consegnarlo. (Mt 26,14-16)
Si vede chiaramente: Giuda prende l’iniziativa. Mistero della libertà e anche della colpevolezza umana. Tutti gli evangelisti sottolineano che Giuda è avido di denaro. O, per lo meno, questa è la spiegazione immediata che viene data al suo gesto. Qui capiamo meglio le parole di Gesù quando dice che non possiamo servire contemporaneamente Dio e il denaro. Quante famiglie, relazioni, amicizie si sono disfatte perché i soldi sono diventati più importanti delle persone?
Preghiamo
Anche l’amico in cui confidavo,
anche lui, che mangiava il mio pane,
alza contro di me il suo calcagno.
Ma tu, Signore, abbi pietà e sollevami,
che io li possa ripagare.
Da questo saprò che tu mi ami
se non trionfa su di me il mio nemico.
Per la mia integrità tu mi sostieni,
mi fai stare alla tua presenza per sempre.
Sia benedetto il Signore, Dio d’Israele,
da sempre e per sempre. Amen, amen.
cfr. Salmo 40,10-14