Dt 6,4a.20-25; Sal 104 (105); Ef 5,15-20; Gv 11,1-53
Gli rispose Marta: «So che risorgerà nella risurrezione dell’ultimo giorno». Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno. Credi questo?». Gli rispose: «Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio, colui che viene nel mondo». (Gv 11,24-27)
Nei Vangeli chi meglio della casa di Betània può accogliere bene Gesù? Ci basta solo questo per capire quanto egli amasse questa bella famiglia e perché si commuove e piange per la morte del suo amico Lazzaro. La morte procura tristezza, incomprensioni, lutto, dolore perché si perde un amico, un parente o qualcuno che ci è caro, ma la nostra fede ci ricorda insieme che c’è la risurrezione dei morti. Dopo questa vita Gesù ci aspetta nella comunione dei santi e a noi è chiesto di avere fede.
Preghiamo
Cristo è tutto per noi.
Se vuoi curare una ferita, egli è medico;
se sei riarso dalla febbre, egli è la fonte;
se sei oppresso dall’iniquità, egli è giustizia;
se hai bisogno di aiuto, egli è la forza;
se temi la morte, egli è la vita;
se desideri il cielo, egli è la via;
se fuggi le tenebre, egli è la luce;
se cerchi cibo, egli è l’alimento.
sant’Ambrogio