Gen 25,19-26; Sal 118 (119); Pr 22,17-19.22-25; Mt 7,1-5
Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello, e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio? O come dirai al tuo fratello: «Lascia che tolga la pagliuzza dal tuo occhio», mentre nel tuo occhio c’è la trave? […] Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello. (Mt 7,3-5)
Guai se rinunciassimo al giudizio che risulta essere l’attività umana per eccellenza e che ci permette di separare il bene dal male, di scegliere il vero invece del falso. Vi sono nei Vangeli tanti brani dove Gesù stesso giudica. La novità di questo brano sta nel come giudico gli altri: Gesù ci insegna a giudicare con amore e sincerità. C’è certamente bisogno di condividere gli stessi suoi sentimenti, poiché lui giudica per fare crescere gli altri e non per condannare, sparlare o umiliare.
Preghiamo
Scrutami, o Dio, e conosci il mio cuore,
provami e conosci i miei pensieri;
vedi se percorro una via di dolore
e guidami per una via di eternità.
dal Salmo 138