Gen 25,5-6.8-11; Sal 118 (119); Pr 12,17-22; Mt 6,25-34
Non preoccupatevi dunque dicendo: «Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo?». Cercate invece, anzitutto, il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta. Non preoccupatevi dunque del domani, perché il domani si preoccuperà di se stesso. A ciascun giorno basta la sua pena. (Mt 6,31.33-34)
I Padri del deserto dicono: «Solo il secondo che viviamo ci appartiene». Il Vangelo non nega la responsabilità e la preoccupazione per l’indomani, anzi, tutta la Bibbia ci prepara per l’avvenire in Dio. Il Vangelo apre al nostro cuore la preziosità del presente e ci chiede di viverlo pienamente in amore. Un giorno, una signora tunisina ci ha incontrati per strada e ci ha invitati a casa sua. Strano! Abbiamo cercato in tutti i modi di declinare l’invito ma, vista la sua insistenza, siamo andati nella sua abitazione. Era molto semplice, anzi, povera. La signora era vedova e viveva da sola. Aveva solo un piatto di couscous per lei, ma l’ha offerto tutto a noi; non ci ha chiesto niente. Era inimmaginabile per me, ma ci ha offerto tutto. Lei mi ha insegnato l’abbandono.
Preghiamo
Signore, insegnaci a vivere il presente
come il tuo Figlio che si dona senza condizione.
Insegnaci l’abbandono in cui ci sentiamo amati
e curati costantemente da te, nostro Padre.