Is 57,15-58,4a; Sal 50 (51); 2Cor 4,16b–5,9; Mt 4,1-11
Allora Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo. Dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame. Il tentatore gli si avvicinò. (Mt 4,1-3)
Durante il mese di Ramadan, i musulmani digiunano per trenta giorni. In quel periodo, la gente spesso mi chiede se digiuno anch’io. Un giorno, tornando a casa, un bimbo che mi conosce bene è corso verso di me gridando con tanta gioia: «Oh indiano, oh indiano» e mi ha chiesto: «Tu digiuni?». Gli ho risposto di no. Mi ha chiesto perché. Gli ho risposto: «Perché sono cristiano!». È subito diventato triste e senza più dire niente è corso via. Ci sono rimasto molto male. Mi sono chiesto: “Un cristiano non digiuna?”. Certo che i cristiani sono chiamati a digiunare ogni giorno da tante cose nella vita e, contemporaneamente, ad avere una fame continua del Signore. Da quel giorno in poi, rispondo sempre: «Sì, digiuno, ma nel cuore e tutti i giorni». Qual è il mio digiuno?
Preghiamo
Signore Gesù, tu che hai conosciuto la fame,
apri i nostri occhi
per scoprire il grido della fame attorno a noi
e aumenta in noi la vera fame di te
e della vera vita, piena di te e in te.
Amen.