Con il progetto «Giovani In cammino» finanziato da Regione Lombardia con risorse in parte autonome e in parte del Fondo Nazionale Politiche Giovanili, anche quest’anno gli oratori della Lombardia rilanciano la sfida per combattere il disagio delle nuove generazioni. Un impegno che vede in prima fila la fitta rete degli oratori -oltre 2300- e che si articola in 120 interventi volti a offrire a ragazze e ragazzi percorsi formativi per stimolare l’aggregazione, la capacità di dialogo, lo sviluppo delle risorse umane e professionali, la conquista dell’autonomia fino all’inserimento in un contesto sociale sempre più complesso.
Un ruolo da protagonisti
Ripensare il sistema educativo e puntare sugli oratori come preziosi “centri di ascolto” e “ponti” tra la strada e la Chiesa, modellando sulle nuove necessità la loro tradizionale vocazione a intercettare bisogni e accompagnare la crescita dei giovani: questi i principi fondativi di «Giovani In cammino» promosso da ODL (Oratori Diocesi Lombarde) e da Regione Lombardia. Spiega Lara Magoni, sottosegretario regionale con delega Sport e Giovani: «Siamo orgogliosi di aver sviluppato con ODL anche quest’anno, il progetto “Giovani in Cammino 2023-24. L’oratorio è uno spazio unico in cui i nostri giovani possono riscoprire il valore della socialità e del confronto. Sostenere questa iniziativa si inserisce nel solco tracciato dalla L.R. 4/2022 “La Lombardia è dei giovani”, la cui visione è quella di promuovere, attraverso le reti dei soggetti più vivi e presenti sui territori, il protagonismo delle nostre ragazze e dei nostri ragazzi, elemento fondamentale per sostenerli e supportarli al meglio, rendendoli parte attiva della vita di comunità e contrastando eventuali situazioni di criticità».
«Per “Giovani in Cammino” – conclude il sottosegretario- la Giunta Lombarda e Odl hanno messo in campo risorse rilevanti: 720 mila euro, di cui 480 mila euro di fondi regionali e 240 mila a carico di Odl. Un impegno che evidenzia il sostegno e la fiducia della Regione alle attività delle diocesi lombarde e la vicinanza alle nuove generazioni, sempre più bisognose di luoghi sani in cui potersi trovare o ritrovare».
Quattro direttrici
Sono quattro le direttrici specifiche del progetto.
«Giovani Insieme»: l’oratorio come presenza continuativa dove attivare processi di partecipazione.
«Giovani In campo»: lo sport attraverso le organizzazioni oratoriali come mezzo generativo di risorse e di valori.
«Giovani In formazione»: sviluppare negli oratori capacità di condivisione e responsabilità attraverso occasioni di condivisione e responsabilità.
«Giovani In dipendenti» (riservato ai più adulti): negli oratori individuare strumenti per sperimentare le prime forme di autonomia e di distacco dalla famiglia.
Un supporto determinante a «Giovani in cammino», oltre all’impegno delle famiglie, è offerto dai giovani volontari ingaggiati come animatori che possono così aprirsi una strada professionale. Indispensabile naturalmente la messa in rete delle iniziative per attivare la collaborazione e la consapevolezza di tutto il territorio.
Quanto alle Diocesi, Milano può già contare su 54 progetti. Seguono Brescia (17), Bergamo (14), Como (11), Cremona (7), Mantova (6), Pavia e Crema (3 per ciascuna Diocesi), Lodi e Vigevano (2 per ciascuna Diocesi).
Un impegno di responsabilità
«Gli oratori lombardi – commenta don Stefano Guidi, coordinatore di ODL – proseguono con entusiasmo e passione la loro opera di evangelizzazione degli adolescenti e dei giovani. Il loro impegno si rende più delicato e decisivo proprio nei contesti più poveri di occasioni dove i giovani partono da una situazione di oggettivo svantaggio. Ma anche nelle realtà più ricche, in cui non mancano risorse economiche e ricreative, gli oratori aiutano l’intera società a riconoscere che l’amicizia non è un bene di consumo, ma un impegno di responsabilità. Desidero esprimere nuovamente la gratitudine degli oratori lombardi a Regione Lombardia per la collaborazione intelligente e fattiva che prosegue da tanti anni».
Disponendo del 40% degli oratori presenti nell’ intero Paese, in un’epoca così avara di occasioni di socialità, la Lombardia può così contare, grazie alla loro diffusione capillare, su un patrimonio ancora ricco di potenzialità per far crescere insieme i giovani e riempire il vuoto di senso di tante realtà metropolitane.