Oltre alla ricca produzione di statuaria del tipico barocchetto milanese (si ricordano, tra gli altri, gli scultori Giuseppe Perego, il Mellone e Elia Vincenzo Buzzi), il secolo fu dominato da due problemi: la facciata e la guglia maggiore. Quest’ultima ebbe maggior fortuna. Dopo vari studi di Giuseppe Merlo e di Antonio Quadrio, nel 1765 Francesco Croce, coadiuvato dai calcoli statici elaborati dai matematici Ruggero Boscovich e Francesco De Rege, iniziò ad erigere la guglia maggiore, secondo un elegante ardito progetto, ultimandola nel 1769. Il glorioso “sigillo” dell’aurea Madonnina, cara d’allora ai milanesi, venne innalzato allo scadere del 1774. Per la facciata, vennero commissionati dalla Fabbrica o ad essa offerti un centinaio di progetti, mai presi in seria considerazione.
Il Duomo di Milano, la storia
Il Settecento, la facciata e la guglia maggiore
Il secolo fu dominato da due problemi: la facciata e la guglia maggiore. Quest’ultima ebbe maggior fortuna.
Il glorioso “sigillo” dell’aurea Madonnina venne innalzato allo scadere del 1774.