Venerdì, Settimana della II Domenica dopo Pentecoste
Ez 34,11-16; Sal 22; Rm 5,5-11; Lc 15,3-7
Ecco, io stesso condurrò al pascolo le mie pecore e le farò riposare. (Ez 34)
La preoccupazione del Signore per la pecorella smarrita è ricordata nella liturgia del Sacro Cuore di Gesù. Il buon pastore ha tutto il cuore rivolto alle sue pecore, non a se stesso. Provvede ai loro bisogni, guarisce le loro ferite, le protegge dagli animali selvaggi. Conosce ogni pecora per nome e, quando le porta al pascolo, le chiama una per una. Si preoccupa in modo particolare della pecora che si è smarrita, non risparmiandosi pena alcuna pur di avere la gioia di ritrovarla.
L’apostolo Paolo ci dice che da parte nostra ci devono essere rendimento di grazie e fiducia totale in Dio. La nostra esistenza va compresa, letta, vissuta all’interno di questo orizzonte di carità in cui ci troviamo.
Preghiamo col Salmo
Anche se vado per una valle oscura,
non temo alcun male, perché tu sei con me.
Il tuo bastone e il tuo vincastro mi danno sicurezza.