Ct 1,5-6b.7-8b; Sal 22 (23); Ef 2,1-10; Gv 15,12-17
Dimmi, o amore dell’anima mia, dove vai a pascolare le greggi, dove le fai riposare al meriggio, perché io non debba vagare dietro le greggi dei tuoi compagni? Se non lo sai tu, bellissima tra le donne, segui le orme del gregge e pascola le tue caprette presso gli accampamenti dei pastori. (Ct 1,7-8)
Qui la pecorella è trasformata in pastorella: “datti da fare; ci sono le orme del gregge: segui quelle tracce”! È un incoraggiamento rivolto alla creatura, perché si fidi: quello che capita a te non è un fenomeno unico ed eccezionale; già altri hanno percorso queste strade; già c’è un tracciato, ossia una tradizione; ci sono altri, c’è un gregge, un popolo: c’è una moltitudine di gente che ti ha preceduto. Il coro dà un buon consiglio: «Ti dai tanto da fare, ma non sai dove andare; affidati al gregge, segui le sue orme; già altri sono passati, e troverai il pastore. C’è una tradizione nel popolo di Dio, nella Chiesa, nell’esperienza di altri ricercatori, divenuti poi pecore belanti e rimasti inchiodati in qualche zona del mondo! C’è già una tradizione, c’è già una ricerca del vangelo: una ricerca che, per quanto sia personale e di tutta una comunità, si inserisce, di fatto, in una storia ben più grande. Fidati di coloro che già hanno percorso questo itinerario»!
Preghiamo
Signore Gesù,
a noi pare di essere pecore senza pastore,
ma tu ci guidi, ci accompagni,
non smetti di amarci.
[“Appartenenti a questa via” – La sequela e il cammino verso la santità. Quaresima e Pasqua 2019 – Centro Ambrosiano]