Un dialogo fra Marco Tarquinio (editorialista di Avvenire) e il sociologo Maurizio Ambrosini su guerre e migrazioni, il 17 gennaio al Cinema Teatro Excelsior, apre il Mese della Pace a Erba, iniziativa che si rinnova ormai da una decina d’anni e nel 2024 dedicata al tema «L’umanità ha perso il filo». Testimoni, docenti, giornalisti, attori guideranno in un percorso che vuole aiutare a ritrovare il filo della nostra umanità.
Dopo decenni in cui la ricerca di un ordine mondiale fondato sul diritto sembrava fosse impegno condiviso e indiscusso, in questi ultimi anni pare che l’umanità intera abbia smarrito il filo di un progresso basato sulla possibilità di una vita dignitosa per tutti. Genocidi, guerre, migrazioni ostacolate, violenze terribili a danno dei più deboli: giungono quotidianamente notizie che sembrano spegnere il sogno che ha guidato intere generazioni, dopo i conflitti mondiali, il sogno di un mondo più giusto e di una pace mondiale.
«Malgrado i ripetuti appelli dei Pontefici, e quelli ribaditi nelle ultime settimane ancora con maggior forza da papa Francesco, la guerra mondiale “a pezzi” rischia di diventare davvero globale – osserva don Ettore Dubini, vicario della Comunità pastorale Sant’Eufemia, tra i promotori dell’iniziativa che ha la Caritas come capofila -. Per questo c’è bisogno di una vera opera di educazione alla pace. Non con ore in più nell’orario scolastico, ma creando occasioni che creino un clima di accordo. Una via alla portata di tutti, il più grande investimento che si può fare per le generazioni future. Nella confusione generale che ci aggroviglia, ritrovare il filo che abbiamo perso diventa un servizio alla nostra società».
La rassegna di iniziative vuole appunto aiutare a comprendere meglio quello che sta avvenendo e perché, ad ascoltare il grido di chi vive sulla propria pelle le contraddizioni e le ferite di questi avvenimenti, a cercare insieme una via possibile «più forte dell’odio» e a ritrovarsi nella comune umanità che porta a impegnarsi per il bene.