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21 aprile

Opera Cardinal Ferrari, l’Arcivescovo al Pranzo di Pasqua

Il momento conviviale preceduto dalla Messa e seguito dalla festa che prosegue nel pomeriggio. Attenzione, accoglienza, prossimità e cura delle relazioni verso le persone disagiate contraddistinguono ancora oggi l'Opera, che nel 2021 celebrerà i 100 di vita

di Cristina Conti

29 Aprile 2019

Come a Natale, anche a Pasqua l’Opera Cardinal Ferrari di Milano si riunisce tradizionalmente per un pranzo solidale, che rappresenta una grande occasione di festa. Domenica 21 aprile, in via Boeri 3, alle 11 la Santa Messa, alle 12.30 il pranzo (presente anche l’Arcivescovo, reduce dalla celebrazione del Pontificale in Duomo) e poi festa fino alle 16.

«Trascorrere il giorno di Pasqua insieme significa celebrare la fede, la speranza, la solidarietà e l’aiuto – spiega Giulia Barbieri, responsabile della comunicazione per l’Opera -. Ogni giorno aiutiamo tante persone a rialzarsi, a sorridere e a condividere la vita, i fatti imprevedibili che essa riserva, ma anche le gioie. Le storie, come le persone, sono universi da esplorare e il Grande Pranzo di Pasqua offre a tutti questa possibilità».

Nel 2021 si celebreranno i 100 anni dalla fondazione dell’Opera. La prima “Casa del popolo” risale infatti al 1921, per volontà del cardinal Andrea Carlo Ferrari, Arcivescovo di Milano. E ancora oggi attenzione ai senza tetto e alle persone che vivono un momento di disagio sono i tratti che contraddistinguono la sua attività. «Crediamo nella cura, nell’accoglienza, nelle relazioni e nella prossimità, per questo motivo, ogni giorno – ribadisce Giulia Barbieri -. Ci facciamo casa e famiglia per chi vive un momento di difficoltà affinché continui a sperare in una vita migliore».

Un centro diurno, aperto dalle 8 alle 17, aiuta concretamente chi si trova in difficoltà, fornendo un punto di riferimento a chi non ha un posto dove andare. Colazione e pranzi, docce e cambio, d’abito, assistenza medica, lavanderia e parrucchiere: questi i servizi offerti alle persone che vivono per strada. «I Carissimi che accogliamo ogni giorno sono oltre 200 – precisa Barbieri -. Qui trovano il calore, l’abbraccio e l’aiuto di un’unica grande casa».

Nel 1957 ha aperto il Padiglione del Viandante, che ha accolto i migranti fino al 1973. Dal 2001, inoltre, c’è il “Padiglione Cielo Stellato” dove trovano ospitalità gratuita le donne in difficoltà. Un aiuto concreto per chi non ha più un posto dove andare o persone su cui contare. «In questo spazio autonomo e indipendente, le “Stelle del Padiglione” possono ricominciare a brillare di luce propria, grazie anche al supporto psicologico e sociale», aggiunge.

Ogni mese, poi, famiglie in difficoltà economica ricevono un pacco viveri. Mentre studenti e giovani lavoratori che hanno necessità di un alloggio possono contare sulla Residenza Trezzi, che li accoglie a costi calmierati. Dal 2012 la residenza dispone anche di mini appartamenti, in cui ospita persone in cura presso gli ospedali di Milano, da soli o con i propri familiari, facendoli sentire come a casa.