di monsignor Paolo MARTINELLI e monsignor Luigi STUCCHI
Vescovi ausiliari e Vicari episcopali per la Vita consacrata
Cosa vuol dire oggi essere consacrati? Come vivere la propria consacrazione in un tempo segnato dalla secolarizzazione e dal postmoderno? Come essere inseriti in modo fecondo nella Chiesa particolare a servizio della sua missione? Consacrati e consacrate della diocesi di Milano si stanno interrogando profondamente su questi temi.
Sabato 13 aprile, al Centro pastorale ambrosiano di Milano (Aula Pio XII, via Sant’Antonio 5), avrà luogo il penultimo incontro del corso di formazione dedicato all’inserimento della vita consacrata nella Chiesa particolare, ideato dai Vicariati per la vita consacrata, insieme al Centro studi di spiritualità della Facoltà teologica e dagli organismi di comunione Cism, Usmi e Ciis.
La prospettiva è segnata dall’ecclesiologia di comunione e di missione, voluta fortemente dal Concilio Vaticano II e approfondita dal magistero dei Pontefici, da San Paolo VI a papa Francesco. La comunione è per la missione; per questo la vita consacrata è chiamata a essere protagonista e fermento della “Chiesa in uscita” (Evangelii Gaudium 20-24). Un altro criterio fondamentale per riflettere sull’inserimento della Vita consacrata nella diocesi è «la coessenzialità tra doni gerarchici e carismatici nella Chiesa», come affermato dal documento Iuvenescit Ecclesia. La vita consacrata si trova al cuore della dimensione carismatica della Chiesa; pertanto non è una presenza facoltativa nella vita della Diocesi. Il suo valore non si riduce a lavori pastorali di supplenza: «Il contributo essenziale che la Chiesa si aspetta dalla vita consacrata è molto più in ordine all’essere che al fare» (Sacramentum caritatis, 81). Essa, con la ricchezza dei suoi carismi, costituisce una presenza imprescindibile per la vita diocesana.
La vita consacrata stessa non può concepirsi parallelamente alla vita della Chiesa locale; anche i religiosi presbiteri sono realmente parte del presbiterio diocesano e sono collaboratori del Vescovo, secondo la ricchezza del proprio carisma (Christus Dominus 34). Consacrati e consacrate sono chiamati a dare il loro contributo originale alla Chiesa particolare assumendo pienamente le indicazioni del Vescovo. Anche il carattere interculturale e interdiocesano della vita consacrata è indubbiamente una ricchezza per la diocesi.
La relatrice principale dell’incontro sarà la teologa suor Hedvig Deak, che rifletterà sul compito della vita consacrata nella Chiesa locale. A seguire interverranno in forma di testimonianza i presidenti degli organismi di comunione della vita consacrata a livello regionale: madre Elisabetta Giussani, presidente dell’Usmi Lombardia, racconterà l’esperienza delle tante suore presenti e operanti sul nostro territorio; don Marco Grega, presidente della Cism Lombardia, racconterà dell’impegno della vita consacrata maschile; Rosanna Bissi, coordinatrice regionale della Ciis, darà testimonianza della forma particolare di inserimento nella Chiesa locale degli istituti secolari.
L’incontro è libero e aperto a tutti gli interessati.