Droga, spaccio e piccola criminalità sono una piaga nelle periferie brasiliane. Per sottrarre bambini e ragazzi all’uso e alla vendita di stupefacenti, Milli De Giacomi, milanese prestata al Brasile, vent’anni fa a Miguel Couto, alla periferia di Rio de Janeiro, ha fondato un centro diurno per accogliere minori e offrire loro un’altra prospettiva di vita. La sua storia – dalle motivazioni che l’hanno spinta a partire fino al nuovo progetto di aprire una scuola elementare per i più poveri – è raccontata nel libro Sogni che sorridono. Storie di rinascita nella favela, scritto da Luisa Bove e pubblicato da Ipl (136 pagine, 18 euro).
Milli, che alle spalle ha una formazione scout, dopo alcuni anni di lavoro a «La Nostra Famiglia» (prima a Lecco e poi a Sesto San Giovanni), ha deciso di vivere una breve esperienza di volontariato, in Africa e in Brasile. Ha capito che quella era la sua vocazione, così si è licenziata ed è partita per affiancare un padre missionario a Casa do menor, dove ancora oggi vengono accolti i bambini di strada. Un’esperienza durata sette anni, durante i quali Milli ha potuto anche mettere a frutto i suoi studi e la sua professionalità.
Già in quegli anni, vedendo tante giovani vite falcidiate dalla droga e famiglie distrutte, Milli ha deciso di voltare pagina, e con altre professioniste, tutte brasiliane, si è messa a studiare e a formarsi per lavorare nell’ambito delle dipendenze. Oggi il centro Espaço Progredir, fondato da lei e da Nelza, accoglie ogni giorno 200 ragazzi, non solo per offrire percorsi di supporto e cura, ma da alcuni anni anche di prevenzione. Tutte le attività proposte (sport, musica, lettura, scrittura, teatro, scacchi…) sono svolte alla presenza di educatori, pedagogisti e psicologi.
Durante il periodo della pandemia Milli e le colleghe dell’équipe si sono rese conto che la preparazione scolastica dei bambini era davvero molto scarsa a causa del basso livello didattico delle scuole pubbliche. Da qui l’idea di costruire e aprire una scuola primaria sul terreno di Espaço Progredir, motivo per cui l’associazione Progredir Onlus (www.progredironlus.it), realtà attiva a Milano e che da sempre sostiene il centro, sta raccogliendo fondi a tale scopo. Anche il ricavato del libro andrà a sostegno del progetto.