At 2,29-41; Sal 117 (118); Gv 3,1-7
All’udire queste cose si sentirono trafiggere il cuore e dissero a Pietro e agli altri apostoli: «Che cosa dobbiamo fare, fratelli?». E Pietro disse loro: «Convertitevi e ciascuno di voi si faccia battezzare nel nome di Gesù Cristo, per il perdono dei vostri peccati, e riceverete il dono dello Spirito Santo». (At 2,37-38)
A fonte dell’annuncio di Pietro, i presenti si sentono trafiggere il cuore. È un’intuizione profonda e vivissima nella quale di mescolano la consapevolezza del peccato e insieme la percezione della bontà di Dio rivelata nella passione e nella risurrezione. L’invito al pentimento e alla conversione era già stato rivolto da Giovanni ai figli d’Israele. Esso ora viene ribadito, ma a fronte di un avvenimento nuovo e decisivo, cioè la morte e la risurrezione del Messia. Per questo il battesimo che ora si deve ricevere non è più quello di Giovanni, ma quello «nel nome di Gesù». Occorre dunque immergersi nel suo nome, ricevere la vita da lui che è il Vivente, perché Risorto e Signore. Si deve entrare in comunione con lui per partecipare alla sua vittoria sul peccato e sulla morte e dunque ricevere la remissione dei peccati. Nasce un nuovo battesimo; ad esso è legato il dono dello Spirito santo. L’effusione dello Spirito che il Cristo risorto ha reso possibile avverrà attraverso il Battesimo cristiano. Gli effetti sono gli stessi: lo Spirito agisce in ciascuno dei battezzati come vento e fuoco, trasformando ogni cristiano, nella misura della sua fede, in vero testimone di Cristo.
Preghiamo
Il tuo Spirito, Padre, non smetta di plasmarci
perché diventiamo anche noi ad immagine del Figlio tuo.
[“Appartenenti a questa via” – La sequela e il cammino verso la santità. Quaresima e Pasqua 2019 – Centro Ambrosiano]