In Presepi di periferia. Racconti di Natale (In dialogo) Silvio Mengotto torna a parlare della Natività, del presepe, dei pastori di oggi che, come nella Palestina di Gesù, sono gli scartati dalla società, gli ultimi, ma anche i primi ad accogliere l’annuncio di speranza, come aveva già fatto in Angeli a Natale (tra gli undici finalisti alla nona edizione di “Casa Sanremo Writers” nel 2019) .
Una raccolta di racconti che si snodano fra ricordi, personaggi noti, emarginati e senzatetto, giovani che si battono per un mondo più sostenibile, poveri e rifugiati di guerra, nascosti agli occhi dei più, ma per i quali comunque arriva il Natale. Tra i personaggi citati, David Maria Turoldo, Primo Mazzolari, Tonino Bello, Adriana Zarri, Pier Paolo Pasolini, Giovanni Barbareschi, Luigi Ciotti ed Enzo Bianchi. Il libro pubblica una riflessione inedita sul presepio, scritta nel 1957 dal giovanissimo studente Marco Garzonio, recentemente insignito del premio Giuseppe Lazzati (leggi qui).
«Ma le pagine che forse più caratterizzano questa opera sono quelle dedicate ai “pastori di oggi”, ai nuovi personaggi del presepe di Betlemme – scrive Gianni Borsa nella prefazione –: i poveri, i rom, i rifugiati, i senzatetto, che abitano per le strade di Milano o alla Stazione Centrale, in qualche angolo buio della metropolitana o lungo i binari delle Ferrovie Nord o in altri luoghi, nascosti agli occhi dei più, “perché non c’era posto per loro nell’albergo”».
L’autore si sofferma sui giovani dell’Azione cattolica ambrosiana che, nell’esperienza delle 3P (Parola, Poveri, Pane), per sette anni hanno conosciuto i clochard del centro di Milano. Altri capitoli sono dedicati alla rivolta delle donne iraniane, costrette a indossare il velo, e alle donne afghane – che si oppongono, come possono e senza violenza, alla dittatura talebana – e alle donne e bambini ucraini profughi nell’Europa per scappare dalla guerra.
Storie tracciate con penna leggera, appassionata, mai banale. «Il Natale tratteggiato da Silvio Mengotto unisce cielo e terra, ieri e oggi – scrive ancora Borsa -. E aiuta a guardare al domani con rinnovata speranza. Quella generata, per sempre, da Gesù bambino, Dio-uomo».
Ispirata al libro è anche la mostra di acquerelli «Il grido silenzioso dei poveri», promossa dalla Cooperativa in Dialogo cultura e comunicazione e disponibile per le realtà che vogliano allestirla.