Gen 29,31–30,2.22-23; Sal 118 (119),113-120; Pr 25,1.21-22; Mt 7,21-29
Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perché era fondata sulla roccia. (Mt 7,25)
Le difficoltà, le acque travolgenti e le bufere della vita, fino alla strettoia finale della morte, non possono spegnere l’amore (Ct 8,7.6). Questo è la dimora eterna di Dio aperto da Gesù a tutti i fratelli. Alla dogana della morte nulla passa di ciò che possiedi: sei ricco solo dell’amore che hai donato. Questo è il tesoro nel cielo che puoi accumulare sulla terra, che nulla può consumare o rapire. Se si costruisce su Dio, non si crolla davanti alle difficoltà; chi costruisce sull’amore rimane saldo e non rimane sepolto sotto ciò che ha costruito per vivere, anzi ringrazia il Signore per il bene che gli ha concesso!
Preghiamo
Mia forza e mio canto è il Signore,
egli è stato la mia salvezza.
Grida di giubilo e di vittoria
nelle tende dei giusti:
la destra del Signore ha fatto prodezze,
la destra del Signore si è innalzata,
la destra del Signore ha fatto prodezze.
Non morirò, ma resterò in vita
e annuncerò le opere del Signore.
Il Signore mi ha castigato duramente,
ma non mi ha consegnato alla morte.
(Sal 118,14-18)
[“Appartenenti a questa via” – La sequela e il cammino verso la santità. Quaresima e Pasqua 2019 – Centro Ambrosiano]