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Sirio 15 - 21 luglio 2024
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Il pensiero di La Pira, una “bussola” per orientarsi nel nostro tempo

Il volume «Fede, politica e profezia» (In Dialogo) raccoglie i testi del padre costituente e sindaco di Firenze, di cui il 9 gennaio 2024 ricorrono i 120 anni dalla nascita. Con i commenti che li accompagnano tracciano idealmente il suo percorso umano, religioso e politico

30 Dicembre 2023
Giorgio La Pira

Giorgio La Pira, uomo di ardente fede, profeta di pace, padre costituente, sindaco di Firenze, è stato un mistico prestato alla politica, di cui il 9 gennaio 2024 ricorrono i 120 anni dalla nascita a Pozzallo, nel sud della Sicilia. Nel luglio 2018 papa Francesco ha concesso l’autorizzazione alla Congregazione delle cause dei santi per promulgare il decreto sulle sue virtù eroiche di servo di Dio.

I testi pubblicati nelle pagine del volume Fede, politica e profezia (In Dialogo, 216 pagine, 18 euro), a cura di Alberto Mattioli, tracciano idealmente il suo percorso umano, religioso e politico. In un XXI secolo dominato dalle guerre, anche in Europa, i suoi interrogativi e le sue prospettive assumono un interesse nuovo. La freschezza e la forza della sua testimonianza sono un’utile bussola per tutti coloro che hanno bisogno di orientamento per la propria vita personale e di cittadini.

Il 28 giugno 1952, intervenendo al Convegno internazionale sul tema «Civiltà e pace», affermava: «Noi l’abbiamo sempre detto: l’edificio della pace esige, anzitutto, la pace dei popoli con Dio. Ecco perché è una premessa negativa e un ostacolo di immensa portata il fatto che alcuni Stati facciano dell’ateismo la loro struttura culturale esclusiva e come la finalità fondamentale della loro stessa esistenza. Questo non è un punto accessorio dell’edificio della pace: è il fondamento medesimo su cui esso si erige».

Per La Pira l’edificazione della pace passava dalle città: «Ogni città racchiude in sé una vocazione e un mistero: voi lo sapete: ognuna di esse è da Dio custodita con un angelo custode, come avviene per ciascuna persona umana. Ognuna di esse è nel tempo una immagine lontana ma vera della città eterna. Amatela, quindi, come si ama la casa comune destinata a noi ed ai nostri figli. Custoditene le piazze, i giardini, le strade, le scuole; (…) fate che il volto di questa vostra città sia sempre sereno e pulito. Fate, soprattutto, di essa lo strumento efficace della vostra vita associata; sentitevi, attraverso di essa, membri di una stessa famiglia: non vi siano tra voi divisioni essenziali che turbino la pace e l’amicizia: ma la pace, l’amicizia, la cristiana fraternità fioriscano in questa città vostra come fiorisce l’ulivo a primavera!».

Il volume a più voci presenta testi di La Pira e contributi di Patrizia Giunti (presidente Fondazione Giorgio La Pira), Giovanni Spinoso e Claudio Turrini, padre Gianni Festa, Piero Meucci e Mario Primicerio, Andrea Riccardi e Agostino Giovagnoli.