Nelle parrocchie del Centro storico (San Simpliciano, San Lorenzo alle Colonne, San Babila), sui Navigli (Santa Maria Annunciata in Chiesa rossa, Santi Quattro Evangelisti) e nei Decanati Gallaratese, San Siro, Venezia sono presenti in questo week-end i venditori del mensile di strada Scarp de’ tenis; propongono il numero di febbraio e portano la loro testimonianza di rinascita grazie all’impresa del giornale. Se contiamo anche chi è impegnato sul territorio – da Baranzate a San Giuliano Milanese, da Segrate a Rovello Porro, da Burago di Molgora a Desio, da Seregno a Busto Arsizio e in tutte le chiese della Comunità pastorale «Madonna del Castagno» a Muggiò – sono 45 i venditori di Scarp de’ tenis in giro per la Diocesi, comprese le parrocchie dei «centri di irradiamento».
La copertina di questo mese è dedicata a don Luigi Ciotti. A Scarp de’ tenis il sacerdote antimafia, fondatore del Gruppo Abele e di Libera, dichiara: «Il razzismo è un fenomeno strisciante che ha alle spalle una lunga gestazione. Non emerge mai a caso. All’origine, insegna la storia, ci sono sempre condizioni economiche, sociali e culturali critiche, prossime al collasso, e un grave vuoto politico. Di tale vuoto i primi ad approfittare sono i demagoghi, che cavalcano la paura e lo smarrimento della gente per trasformarlo in odio verso il diverso, e al tempo stesso offrono scorciatoie e ricette illusorie per superare la crisi. Da una tale piaga non si guarisce se non ripristinando la democrazia, non solo come sistema politico ma come sostanza del vivere nella condivisione e corresponsabilità dei diritti fondamentali: la casa, il lavoro, l’istruzione, l’assistenza sanitaria. È un compito che chiama in causa non solo la politica propriamente detta, ma la coscienza e l’impegno di ogni persona e ogni cittadino».