La pace tra le religioni è uno dei termini della futura pace mondiale.
Ci si potrebbe chiedere: ma com’è possibile l’incontro tra realtà religiose che si pongono in modo esclusivo e totalizzante?
Non credo che la via da seguire sia quella di trovare una sorta di religione universale comune; e non solo perché impercorribile di fatto.
Nessuna delle religioni deve indebolire la propria identità, o intaccare l’integrità della propria fede. Al contrario, essa va decisamente salvaguardata; è anzi condizione essenziale del dialogo.
Più si va al fondo della propria fede, più si riesce a comprendere la posizione e la ricchezza altrui.
E’ una vera e propria rivoluzione culturale, quella del dialogo.
Forse è una via lunga, poco visibile, faticosa, ma è decisiva.
In sintesi direi che tra il fondamentalismo che crede in un’unica verità posseduta in modo pieno ed esclusivo, e il relativismo che nega persino l’idea di una sola verità, c’è una posizione intermedia: la verità è certamente una, ma non la si possiede interamente ed esclusivamente.
Tutti siamo pellegrini verso di essa.
(da Vincenzo Paglia, Nel cuore di Dio. Le parole di chi crede , Liberal libri)