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Dal 24 gennaio

Scienza e credenze nella medicina contemporanea

Al via dal 24 un ciclo di cinque incontri sul tema "Scienza e credenze nella medicina contemporanea" a cura di Marco Garzonio e Giorgio Lambertenghi Deliliers, organizzati da Fondazione Culturale Ambrosianeum e Fondazione Matarelli

24 Gennaio 2019

Al via dal 24 gennaio un ciclo di cinque incontri sul tema “Scienza e credenze nella medicina contemporanea” a cura di Marco Garzonio e Giorgio Lambertenghi Deliliers, organizzati da Fondazione Culturale Ambrosianeum e Fondazione Matarelli (in allegato il programma integrale, con date e relatori).

Nel primo incontro, giovedi 24 gennaio alle 17.30, si affronterà il tema “perché la scienza non può rinunciare alla sperimentazione sugli animali”.
Coordina Daniela Minerva, capo redattore medicina e salute di repubblica.
Intervengono:
– Elena Cattaneo (senatrice a vita, professoressa di farmacologia del dipartimento di bioscienze, università degli studi di milano istituto nazionale di genetica molecolare) su “La sperimentazione animale oggi: non un animale in più, non uno di meno”.
– Emilia Grazia De Biasi, già presidente commissione parlamentare igiene e sanità su «liberi nella ricerca, responsabili nella decisione»
– Silvio Garattini, direttore Irccs istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri «l’andamento nel tempo delle 3r».

La tecnologia e la rivoluzione digitale hanno aperto straordinarie possibilità in campo diagnostico e terapeutico, ma hanno al tempo stesso modificato il livello di umanizzazione del rapporto medico-paziente. Questo accade in particolare nelle sofferenze psichiche, dove, accanto ai farmaci, il sostegno di tipo psicoterapeutico e psicoeducazionale sono importanti per la stabilizzazione dell’umore nel disturbo bipolare, o per il controllo di manifestazioni maniacali attribuite in passato a ipotetiche possessioni demoniache.

Si tratta quindi di allargare lo sguardo al contesto familiare e sociale in cui vive il soggetto sofferente, analizzandolo in profondità come persona, e non solo come malato. Occorre cioè cercare, come insegnava Ildegarda di Bingen, di parlare sia al corpo sia all’anima.

La vera sfida culturale, però, riguarda la comunicazione della scienza, che non deve restare prerogativa di un’élite di specialisti, ma deve essere trasmessa correttamente a un pubblico più ampio. Si pensi al dibattito sulla sperimentazione animale in ambito farmacologico e biomedico, che ha il solo obiettivo di trovare soluzioni a malattie oggi incurabili. È sempre attuale l’affermazione che Platone attribuisce al suo maestro Socrate: «Una vita senza ricerca non merita di essere vissuta». Ma la lettura dei risultati della ricerca richiede anche la capacità di dire “no” al riduzionismo scientista che pretende di spiegare tutto. Quando la spiegazione scientifica fallisce, l’evento miracoloso risorge e interessa. A quel punto l’interpretazione di una guarigione inspiegabile diventa una questione di ermeneutica teologica, i cui esiti devono essere comunicati in modo corretto, ampio e argomentato, anche per evitare il rischio di contaminazioni tra fede e magia.

Gli incontri si terranno tutti presso la Fondazione Ambrosianeum in via Delle Ore 3 a Milano.
L’ingresso è a oblazione libera.