Gli oratori sono un patrimonio della diocesi. Diffusi in forma capillare e accanto alle parrocchie e comunità pastorali, svolgono sul territorio la missione educativa della Chiesa e trasmettono, in forma pressoché unitaria, la proposta pastorale diocesana a ragazzi e adolescenti, sotto la forma dell’animazione e dell’accompagnamento personale e di gruppo, coinvolgendo le comunità educanti, le famiglie, i giovani educatori, i volontari adulti, alcune figure di educatori professionali, le religiose e i presbiteri, in un impegno costante di servizio.
Questo “popolo degli oratori” è convocato alla prossima Assemblea degli oratori, che si terrà a Magenta, presso l’Oratorio San Martino (via San Martino), nella mattinata di sabato 25 novembre. La partecipazione è rivolta a tutti gli operatori pastorali degli oratori, a partire dai responsabili e dai membri dei consigli dell’oratorio, fino ai tanti volontari e agli educatori delle diverse fasce d’età. L’iscrizione è libera e personale e si effettua online entro la mattina di giovedì 23 novembre.
Quattro parametri
La Fondazione Oratori Milanesi (Fom), che si fa garante della comunione ed è a sostegno degli oratori ambrosiani, coordinerà i lavori dell’Assemblea. I rappresentanti di questi circa mille oratori si ritroveranno per confrontarsi in forma laboratoriale proprio sul tema della “diocesanità”. «Abbiamo individuato quattro modalità per descrivere la diocesanità degli oratori ambrosiani che intendiamo verificare durante l’Assemblea – spiega don Stefano Guidi, direttore della Fom -: la comunione del vescovo con i suoi oratori e degli oratori con il loro vescovo, che parte dall’intuizione storica e profetica che li ha generati; l’atteggiamento di comunione degli oratori della diocesi fra di loro, che si esprime in un cammino condiviso fatto di proposte, esperienze, eventi, formazione; la collaborazione fra oratori dello stesso territorio, che qualifica la loro funzione educativa e pastorale e favorisce l’interpretazione della realtà giovanile, permettendo a ciascun oratorio di essere una “risposta”, in modo capillare e incisivo; la cura degli oratori più poveri che, quasi sempre, coincidono con gli oratori che abitano contesti sociali e urbani più svantaggiati, per i quali bisogna agire con una progettazione mirata e nuove risorse». Verificare quali siano le criticità, le potenzialità e i passi da compiere, relativi a queste modalità di vivere la diocesanità degli oratori, sarà l’obiettivo dei lavori assembleari.
Sabato 25 novembre, dopo un momento di accoglienza in oratorio alle 9, l’Assemblea avrà inizio con la preghiera insieme nella Basilica di San Martino in Magenta. Sarà presieduta da don Giuseppe Como, nuovo Vicario episcopale per l’educazione e la celebrazione della fede, nominato dall’Arcivescovo nuovo presidente della Fondazione diocesana per gli Oratori Milanesi, succedendo così a don Mario Antonelli, divenuto rettore del Seminario Lombardo a Roma.
Seguiranno i laboratori che vedranno confrontarsi i partecipanti su alcune “parole chiave”, in relazione alle dimensioni della diocesanità. Si concluderà poi in plenaria, verificando insieme il “grado di diocesanità” e la capacità di ciascun oratorio di “prendersi cura” della propria appartenenza ecclesiale, con un momento di scambio che userà anche alcuni mezzi multimediali di confronto.
«Affrontare il tema della diocesanità ci aiuterà a recuperare la consistenza corporea e reale della Chiesa alla quale apparteniamo – conclude don Stefano Guidi -. Anche gli oratori devono contribuire a prendersi cura del corpo ecclesiale, evitando che abbiano il sopravvento sia individualismi che campanilismi e inserendo il servizio del singolo oratorio nella cura educativa che la Chiesa diocesana ha nei confronti dei più giovani».
Approfondimenti e modalità di partecipazione sono su www.chiesadimilano.it/pgfom.