L’Arcivescovo ha chiesto di dare avvio al cammino verso l’istituzione dei ministeri istituti a partire dalle indicazioni offerte da papa Francesco e dalla recezione del suo magistero nella Chiesa italiana, lombarda e diocesana.
In un video messaggio, introducendo un percorso formativo, mons. Delpini ha offerto gli elementi essenziali per comprendere la ministerialità istituita che è caratterizzata da uno spirito di servizio e rivolta alla missione della Chiesa. L’istituzione rappresenta un’occasione per coinvolgere e formare alcuni laici e per rinnovare il volto della Chiesa in chiave più missionaria e sinodale.
Contemplare orizzonti
Quali orizzonti contemplare per orientare il cammino che compiremo come Chiesa diocesana? Di seguito indichiamo alcuni testi della Scrittura e del Magistero del Papa e del nostro Arcivescovo che orientano la riflessione e l’azione della nostra Chiesa.
Egli ha dato ad alcuni di essere apostoli, ad altri di essere profeti, ad altri ancora di essere evangelisti, ad altri di essere pastori e maestri, per preparare i fratelli a compiere il ministero, allo scopo di edificare il corpo di Cristo, finché arriviamo tutti all’unità della fede e della conoscenza del Figlio di Dio, fino all’uomo perfetto, fino a raggiungere la misura della pienezza di Cristo.
(Ef 4,11-13)
Vorrei che tutti noi avessimo nel cuore e nella mente questa bella visione della Chiesa: una Chiesa protesa alla missione e dove si unificano le forze e si cammina insieme per evangelizzare; una Chiesa in cui ciò che ci lega è il nostro essere cristiani battezzati, il nostro appartenere a Gesù; una Chiesa dove fra laici e pastori si vive una vera fratellanza, lavorando fianco a fianco ogni giorno, in ogni ambito della pastorale, perché tutti sono battezzati. In questa visione unitaria della Chiesa, dove siamo anzitutto cristiani battezzati, i laici vivono nel mondo e nello stesso tempo fanno parte del Popolo fedele di Dio; i laici sono uomini e donne «di Chiesa nel cuore del mondo» e uomini e donne «del mondo nel cuore della Chiesa».
(Francesco, Discorso ai partecipanti al Convegno
promosso dal Dicastero per i laici, la famiglia e la vita, 18 febbraio 2023)
Non si tratta di generalizzare una istituzione, ma di qualificare persone che possano farsi carico della formazione e dell’organizzazione di alcuni servizi che sono irrinunciabili per la comunità, come l’annuncio della Parola, il servizio all’altare per le celebrazioni liturgiche, la catechesi. Non ogni servizio nella comunità cristiana richiede una istituzione. Ma l’istituzione in questi ministeri può essere provvidenziale per assicurare la continuità nel servizio e per promuovere la collaborazione di altri fedeli laici.
(M. Delpini, Ti ho consacrato con l’unzione,
Omelia della Messa Crismale, Milano, Duomo – 6 aprile 2023)
Di che cosa si tratta
Che cosa intendiamo quando parliamo di ministeri istituiti? Proviamo a rispondere in modo sintetico evidenziando l’origine e le caratteristiche essenziali di una ministerialità istituita.
Servire come Gesù – Il ministero è un servizio svolto per il bene della Chiesa. Il suo fondamento è il battesimo e la confermazione che conformano una persona a Gesù che “non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti” (Mc 10,45).
L’azione dello Spirito nella Chiesa – Lo Spirito Santo, dono del Padre, sta già donando alla sua Chiesa uomini e donne al servizio della Parola di Dio, della celebrazione eucaristica e della condivisione e trasmissione della fede per il bene della Chiesa.
Un passo in avanti – Tutti sono chiamati ad essere membra vive del corpo della Chiesa e tra questi “tutti” (che sono la schiera di persone che esercitano una ministerialità “di fatto”), “alcuni” sono chiamati a compiere un passo ulteriore, ad assumere una corresponsabilità appassionata, stabile, ecclesiale e formata per la missione della Chiesa.
La Chiesa riconosce e valorizza i doni di Dio – La comunità cristiana locale e diocesana è chiamata a riconoscere e a valorizzare i doni di Dio. Dopo un attento cammino di discernimento e formazione avviene il rito di istituzione del lettore, dell’accolito e del catechista per un servizio stabile nella Chiesa, sotto la presidenza dell’Arcivescovo.