Ez 6,1-10; Sal 31; Abd 1,19-21; Mt 12,22-32
Siano spezzati i vostri altari per l’incenso e siano eliminate le vostre opere. Ez 6,6
I flagelli minacciati da Dio arrivano all’altare e all’incenso. I monti d’Israele giungono perfino ad ascoltare questo presagio: il Signore annienterà la loro idolatria, distruggerà gli altari, abbatterà gli idoli. Lui è il Signore e lui solo va adorato. Anche sui morti si abbatterà tale disgrazia: non saranno né raccolti, né sepolti. In una civiltà in cui prendersi cura dei defunti è opera di grande misericordia, si tratta di un’onta peggiore della stessa morte: è un monito per ogni uomo. Tutto ciò che è frutto di idolatria e superstizione è destinato a essere eliminato dalla storia di Israele, senza nulla risparmiare. Con sincerità interroghiamoci anche noi sui piccoli e grandi idoli che ci governano e si impongono alla nostra vita. Eliminiamo falsi altari e annulliamo l’offerta dell’incenso “ateo”. Chiediamo discernimento e obbedienza per giungere alla sapienza della nostra vita.
Preghiamo
Signore nostro Dio,
governa la nostra vita,
tu che sei l’oasi serena
di quanti sono scossi dalla tempesta
e facci conoscere la via che dobbiamo seguire.
Basilio di Cesarea