Ez 1,1-12; Sal 10; Gl 1,1.13-15; Mt 4,18-25
Ciascuno andava diritto davanti a sé; andavano là dove lo spirito li sospingeva e, avanzando, non si voltavano indietro. Ez 1,12
Con la liturgia di oggi inizia la lettura del Libro di Ezechiele, una parola rivolta dal Signore al popolo esiliato in Babilonia. Il profeta riceve la chiamata attraverso la visione di Dio su un carro di fuoco tra le nubi. In terra straniera, in un momento di grande scoraggiamento, si aprono i cieli e il popolo è confortato: non è stato dimenticato! Il profeta ne sente la presenza: la missione è impegnativa, ma la mano di Dio dà forza alla vocazione e alla Parola da annunciare. Ezechiele descrive i quattro esseri (testa umana, corpo di leone, zampe di toro, ali d’aquila) che la tradizione cristiana indicherà come simboli degli evangelisti. Si sottolinea come siano sicuri nel cammino, andando dove lo spirito suggerisce. Facciamoci anche noi guidare dal medesimo spirito, senza voltarci indietro. Confermati nella vocazione, potremo anche noi incoraggiare chi non vede più il Signore e fa fatica a credere.
Preghiamo
Quando le profonde tenebre della notte
avranno ricoperto la luce del giorno,
la fede non conosca oscurità
e della fede s’illumini la notte.
Ambrogio di Milano