Is 24,16b-23; Sal 79; 1Cor 15,22-28; Mc 13,1-27
Il Signore degli eserciti regna sul monte Sion e a Gerusalemme, e davanti ai suoi anziani risplende la sua gloria. Is 24,23b
Questa parola che dà inizio all’Avvento tratteggia uno scenario apocalittico, un’ambientazione che impaurisce, porta desolazione e lascia sconsolati! Isaia – con predizioni terribili e invettive agli abitanti della terra – descrive la città distrutta con immagini efficaci: l’ubriaco che barcolla, la tenda che vacilla, i carcerati senza più possibilità di liberazione. Anche il cielo è coinvolto in questo disordine con la luna e il sole che cambiano i loro colori abituali! In questo clima, in cui i re saranno puniti, troviamo però la luce della gloria del Signore che risplende davanti agli anziani. Il pensiero corre al libro dell’Apocalisse, ai ventiquattro anziani «avvolti in candide vesti» (Ap 4,4): offrono a Dio la preghiera e lo assistono nel governo del mondo. Perché non ringraziare per i saggi che oggi incontriamo nel cammino e che, pur nella fatica e nel dolore, ci regalano parole di bene e gesti di conforto?
Preghiamo
Dopo avere sconvolto la terra, Signore,
di nuovo l’hai solidificata,
correggendo e convertendo,
perché vuoi fortificare la nostra debolezza
nel tuo divino timore, tu che sei al di là di ogni bene.
Giuseppe Innografo