Il tenente Giuseppe Lazzati, il sottotenente degli Alpini Renato Sclarandi, gli ammiragli Luigi Mascherpa e Inigo Campioni, il generale Alberto Trionfi, il sottotenente di fanteria Mario Gambuli, il sergente di Artiglieria Francesco Besso, il tenete colonnello Venanzio Gabriotti e il capitano di Artiglieria Franco Balbis.
Sono le nove figure (sette militari internati e due militari unitisi alle bande partigiane) messe in luce dalla mostra fotografica «Resistere, non piegarci», dedicata alla resistenza senz’armi dei militari italiani nei lager nazisti (1943 – 1945), allestita dal 6 al 15 novembre presso il Pirellone di Milano (via Fabio Filzi 22 – vedi qui la locandina).
Dopo l’8 settembre 1943 circa 650 mila militari italiani si rifiutarono di collaborare con il nuovo regime nazifascista e vennero deportati come prigionieri nei lager in Germania. Si deve a loro il primo rifiuto di massa della guerra e del fascismo. Per lo storico Vittorio E. Giuntella, «una specie di plebiscito da parte di una generazione che non aveva mai partecipato a consultazioni elettorali». Anche i partigiani tardarono a capire che l’internamento dei militari italiani nei lager nazisti era una pagina tra le più nobili e sofferte della Resistenza. Una pagina sconosciuta, ma fondamentale nella memoria storica, che questa mostra – sponsorizzata e realizzata dall’Associazione Nazionale Partigiani Cristiani di Milano con la collaborazione delle Acli milanesi – vuole aiutare a riscoprire.
La mostra verrà presentata martedì 7 novembre, alle 13, dalla presidente nazionale di Anpc Mariapia Garavaglia e dai curatori Stefano Contini (delegato Aici di Aqui Terme) e Silvio Mengotto (giornalista).