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Avvisi per la città che ha perso la domanda

Solennità della dedicazione della Chiesa Cattedrale, Milano, Duomo – 15 ottobre 2023

15 Ottobre 2023

La domanda perduta.

Nella città tutta agitata si pone la domanda decisiva. L’ingresso messianico di Gesù in Gerusalemme inquieta tutta la città, suscita perplessità e spavento. La folla che ha invaso la città e il tempo è tutta attraversata da una profonda inquietudine. Tutta la gente – a leggere il vangelo di Matteo – si interroga. E la domanda inquietante riguarda Gesù: chi è costui?
Questa risulta la questione decisiva. Il non sapere di Gesù lascia smarriti. E la gente di Gerusalemme cerca rimedio allo smarrimento condividendo la domanda e raccogliendo frammenti di risposta, definizioni approssimative: è il profeta Gesù, da Nazaret di Galilea.
Ora però risulta che la domanda è andata perduta. Ancora la città talora è agitata, ma non per la domanda che riguarda Gesù. Altre domande più complicate agitano la città: sembrano più urgenti, sembrano più importanti, sembrano più difficili. Forse tutto si complica perché si è persa la domanda decisiva: chi è costui.

 

2. Avvisi per la città che ha perso la domanda.

Questo duomo con la sua bellezza, con il tesoro che rappresenta per la città e in generale l’immenso patrimonio dell’arte cristiana e più ancora l’inesauribile ricchezza della sapienza, della riflessione teologica, della tradizione liturgica, musicale, devozionale, tutto questo ha un solo significato: vuole tenere viva la domanda su Gesù, vuole accompagnare ogni figlio d’uomo a cercare l’incontro con Gesù per lasciarsi illuminare dal suo mistero.
Devo quindi dare qualche avviso per la città e forse anche per la Chiesa che ha perso la domanda.

 

a) Per ritrovare la domanda è necessario sottrarre la religione ai mercanti.

Là dove tutto si vende e si compra, là dove ciascuno cerca il suo posto per fare i propri affari, la domanda è proibita, perché pretende di mettere in discussione che la cosa più importante sia guadagnare, sia il proprio interesse, sia il proprio banchetto per vendere e comprare.
Per questo si vanno configurando la Assemblee Sinodali Decanali, perché siano inquietanti per la città, perché facciano ritrovare la domanda su Gesù, il desiderio di conoscerlo, di ascoltare la sua parola, di purificare la propria vita dagli idoli.

 

b) Per ritrovare la domanda si devono far entrare gli zoppi e i ciechi.

In una società in cui per essere visibili è necessario sembrare belli, curare le apparenze, rendersi interessanti con l’esibire se stessi, la domanda è ritenuta un fastidio, perché quello che interessa non è chi è Gesù, ma quanta gente mi ha notato, quanto si riesce a far colpo per acquisire notorietà.
Per ritrovare la domanda è necessario l’incontro con i poveri, con i malati, con quelli che gemono nella prova, perché hanno bisogno di speranza, di sperimentare la misericordia di Gesù.
Per questo si vanno configurando le Assemblee Sinodali Decanali, perché i discepoli di Gesù siano presenti negli ambienti dove l’umanità è ferita, per suggerire come trasformare i gemiti in preghiera, la solitudine in fraternità, la esclusione in introduzione alla comunione.
Per questo le nostre comunità sono così generose e ricche di iniziative, non solo per dare un temporaneo sollievo, ma per dare voce alla domanda, per testimoniare che c’è un solo salvatore, Gesù, morto e risorto.

c) Per ritrovare la domanda si deve ascoltare la voce dei bambini.

La città vecchia e stanca, come i sacerdoti e gli scribi, coloro che sono assestati in un potere che non vuole essere messo in discussione, che non vuole essere disturbato, censura la domanda su Gesù perché intuisce il pericolo di contestazione. La città vecchia e stanca è triste, ma non vuole chiedersi perché; la città vecchia e stanca non ha più speranza e cerca rassicurazione nell’accumulo, nell’isolamento, e non vuole che si ponga la domanda su Gesù perché ha già deciso che non è interessante.
Per questo nella città vecchia e stanca sono una benedizione le voci dei bambini che cantano, che pongono domande imbarazzanti, che sono contenti di accogliere Gesù.
Per questo la nostra comunità cristiana continua a dedicare molte persone, tempo, risorse per accogliere i bambini, per visitare l’agitazione degli adolescenti, per prendere contatto con i giovani. Gli adulti, i genitori, gli educatori, gli insegnanti, tutti coloro che sono impensieriti dalla malinconia della generazione giovanile invitano tutti a ritrovare la domanda su Gesù, perché lui solo mostra che si possono vincere le paure, si può desiderare il futuro, si può mettersi in cammino per rispondere alla propria vocazione. “chi è costui?”. Vale la pena di cercare Gesù, di ascoltarlo, di confidarsi con lui.