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Imparate da me che sono mite e umile di cuore

Festa di san Francesco, Inaugurazione fiera – Cederna. Monza, Parrocchia Sacra Famiglia in Cederna - 2 ottobre 2023

2 Ottobre 2023

1. Umili per capire

Infatti la presunzione è come una forma di stupidità: chi crede di sapere già non ascolta, non tiene in considerazione quello che un altro gli dice se non gli dà ragione. Coloro che si credono sapienti e intelligenti non ascoltano Gesù: hanno già deciso che non merita di essere ascoltato.
Infatti la distrazione è una forma di impermeabilità: chi insegue l’ultima novità, chi guarda qua e là senza domandarsi mai se è vero o falso, importante o banale ascolta ma subito passa ad altro, sembra uno che sa tutto, ma in realtà non capisce niente.
Per entrare nella verità che Gesù vuole rivelare è necessaria l’umiltà.
L’umiltà è disponibilità ad ascoltare l’insegnamento di Gesù come una parola che merita attenzione.
L’umiltà è l’atteggiamento di chi si confronta seriamente con le questioni serie della vita, è inquieto per le domande importanti sulla vita, sulla morte, sul dolore, sulla felicità, sul futuro, sulle proprie responsabilità e sa di non avere in sé stesso le risposte: perciò si rivolge a Gesù, come il maestro, il Signore, colui che porta la parola vera, colui che è Parola di Dio.
L’umiltà è il motivo della pazienza: so che per capire devo ascoltare con pazienza, meditare con costanza, attendere ancora il dialogo con Gesù perché mi doni il suo Spirito per entrare nella verità tutta intera.

 

2. Umili per servire

Infatti la vita di ciascuno non si vive bene con la pretesa di essere serviti, ma di servire.
L’individualismo che convince ciascuno di essere il centro del mondo si immagina che gli altri e il mondo intero siano al suo servizio, pretende di usare delle cose e delle persone secondo il suo capriccio. Perciò l’individualista si condanna alla solitudine.
Gesù è venuto non per farsi servire, ma per servire.  Ha mostrato che la grandezza di ogni persona è nel servizio che offre per edificare una comunità di fratelli e sorelle. Chi segue Gesù trova il compimento della sua vocazione nel fare come Gesù, nel lavare i piedi ai fratelli.
Il valore di una persona non sta nelle cose precarie della vita, i soldi, i titoli di studio, l’interesse che attira su di sé. Il valore di una persona sta nel servizio con cui partecipa alla vita della comunità: la riconoscenza per quello che gli altri fanno e la generosità in quello che può fare, nel suo lavoro quotidiano vissuto come un servizio, nella sua presenza in famiglia vissuta come un servizio.
L’umiltà aiuta anche a relativizzare il proprio servizio: non tutto dipende da te, tu non hai la soluzione di tutti i problemi, non sei tu che salvi il mondo e neppure una singola persona. Gesù è l’unico salvatore. Fa’ quello che puoi, offri quello che hai, fosse anche un po’ di pane, Gesù lo moltiplicherà, fosse pure un po’ d’acqua, Gesù ne farà il vino per la gioia di coloro che ami.

 

3. Umili per gioire.

Il grande mistero della gioia è diventato un enigma per il nostro tempo, perché è diventata incomprensibile l’umiltà. Molti pensano: so io come procurarmi la gioia. E cercano il piacere, le soddisfazioni del potere, l’esagerazione dell’avere. Cercano, cercano, e talora si guadagnano un po’ di allegria, ma spesso sono arrabbiati, tristi, depressi.
La gioia infatti non si può comprare, non si può conquistare e neppure si può dare agli altri.
La gioia si può solo ricevere con umiltà e gratitudine.
La gioia è il segreto di Dio e chi diventa amico di Gesù sperimenta la gioia e ne diventa testimone: queste cose vi ho detto perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena.

Ecco che cosa si può dire di san Francesco è stato umile, perciò ha potuto comprendere la grandezza di Dio e la bellezza della vita: laudato si’ mi Signore …
Francesco è stato umile, perciò si è fatto servo di tutti, senza pretendere di salvare nessuno. Ha abbracciato il lebbroso per riconoscerlo fratello.
Francesco è stato umile, perciò è stato contento, ha vissuto la perfetta letizia.
Francesco ha ascoltata la parola del Vangelo imparate da me che sono mite e umile di cuore, l’ha trovata vera, la vissuta. Ci raccomanda di viverla per sperimentare anche noi la perfetta letizia.

 

IL TESTO DEL CANTICO DELLE CREATURE

Altissimu, onnipotente, bon Signore, tue so’ le laude, la gloria e ’honore et onne benedictione.

Ad te solo, Altissimo, se konfàno et nullu homo ène dignu te mentovare.

Laudato sie mi’ Signore, cum tucte le tue creature, spetialmente messor lo frate sole, lo qual è iorno, et allumini noi per lui. Et ellu è bellu e radiante cum grande splendore,de te, Altissimo, porta significatione.

Laudato si’, mi’ Signore, per sora luna e le stelle, in celu l’ài formate clarite et pretiose et belle.

Laudato si’, mi’ Signore, per frate vento et per aere et nubilo et sereno et onne tempo, per lo quale a le tue creature dài sustentamento.

Laudato si’, mi’ Signore, per sor’aqua, la quale è multo utile et humile et pretiosa et casta.

Laudato si’, mi’ Signore, per frate focu, per lo quale ennallumini la nocte, et ello è bello et iocundo et robustoso et forte.

Laudato si’, mi’ Signore, per sora nostra matre terra, la quale ne sustenta et governa, et produce diversi fructi con coloriti flori et herba.

Laudato si’, mi’ Signore, per quelli ke perdonano per lo tuo amore, et sostengo infirmitate et tribulatione.

Beati quelli che ’l sosterrano in pace, ca da te, Altissimo, sirano incoronati.

Laudato si’ mi’ Signore per sora nostra morte corporale, da la quale nullu homo vivente pò scappare: guai a quelli che morrano ne le peccata mortali;

beati quelli che trovarà ne le tue santissime voluntati, ka la morte secunda no ’l farrà male.

Laudate et benedicete mi’ Signore’ et ringratiate et serviateli cum grande humilitate