Le Acli di Milano Monza e Brianza, che fanno parte del Coordinamento diocesano, sono tra le promotrici del Cammino per la Pace. Il perché lo approfondisce il presidente provinciale Andrea Villa: «Con i movimenti e le associazioni siamo impegnati, da diversi anni, in un percorso nel quale imparare a conoscerci e riconoscerci fratelli. Il Coordinamento, che rappresenta i vari carismi e sensibilità presenti nella nostra Chiesa, è un esempio di fraternità, di confronto sincero e messa a fuoco delle comuni priorità e preoccupazioni. Una di queste è la pace oggi messa nuovamente in pericolo da una condizione globale che vede l’aumento delle fratture e delle distanze tra le nazioni e una comunità internazionale poco impegnata per proteggere il bene grande e fondamentale della pace stessa».
«Abbiamo voluto sostenere, quindi, le iniziative proposte dall’arcivescovo Delpini e quella diplomatica promossa dalla Chiesa e dal Papa, organizzando una camminata di preghiera», sottolinea sempre Villa che, per quanto riguarda specificamente l’associazione che presiede, tiene a ricordare come «la sensibilità per la costruzione di condizioni che permettano la pace sia, nelle Acli, presente e forte fin dagli anni ’90.
Una scelta realizzata attraverso azioni diplomatiche, di richiesta di giustizia ed equità a ogni livello, nei rapporti tra le nazioni e all’interno dei Paesi, perché non c’è pace senza giustizia e concretizzatasi nello stare accanto alle vittime dei conflitti. Ad esempio, le Acli con Caritas hanno appena concluso, da pochi giorni, un’esperienza di accoglienza di 80 ragazzi ucraini profughi interni a causa della guerra. È stato un piccolo gesto per testimoniare la vicinanza e l’edificazione di buone relazioni tra le persone e le istituzioni, così come facciamo, quotidianamente, operando con il Coordinamento nazionale Enti locali per la pace e i diritti umani», conclude Villa.