Sono partiti al Centro Gulliver di Varese due laboratori di sartoria solidale, uno nella sede di Cantello e l’altro in quella di via Albani. Un’opportunità per gli ospiti di Gulliver per imparare una nuova competenza e misurarsi con il mondo del lavoro. È quanto sta accadendo in questi giorni, grazie alla collaborazione con alcuni partner di rilievo. Primo tra tutti Aveva, leader globale nell’automazione industriale, che ha donato a Gulliver il materiale per avviare questa start-up: due macchine da cucire e i mobili per il laboratorio.
«Negli scorsi mesi siamo venuti in contatto con Aveva – racconta Alessandra Calafà, responsabile dell’area Corporate Fundraising di Gulliver -. Abbiamo vissuto una giornata di volontariato di impresa nella nostra sede di Cantello. Con i loro dipendenti abbiamo imbiancato, per rendere ancora più belli gli spazi da destinare ai nostri nuovi laboratori: quello di sartoria e quello di musica e canto».
Un circolo virtuoso: le sacche per la Milano Marathon
Primo obiettivo del laboratorio è stata la Milano Marathon. «Abbiamo preparato le sacche per i pacchi gara dei nostri runner – continua Alessandra Calafà -. In questi mesi siamo stati affiancati da un partner speciale, la Fody Eco Social Fabrics di Pistoia, start-up innovativa di tipo benefit che ci ha fornito il know-how e il materiale. Con loro condividiamo la stessa visione della vita: dare valore a quello che viene considerato uno “scarto”, una risorsa sottovalutata».
Da settembre le pochette da taschino
Come è facilmente immaginabile, attivare un laboratorio tessile in una comunità come il Gulliver è un processo che richiede il rispetto dei tempi di tutti gli ospiti coinvolti, affinché sia veramente inclusivo. Ospiti che per gli operatori rimangono la priorità numero uno. Ma il progetto sta già portando i primi frutti. «Dopo il nostro impegno alla Milano Marathon, oggi stiamo lavorando a una nuova creazione: le pochette da taschino per i vestiti da uomo, nate dalla collaborazione con un importante brand della moda che annunceremo in autunno. Prodotto che venderemo poi attraverso i canali di Fody e che sarà tra i primi manufatti realizzati in Italia dotato di passaporto digitale. Ci sentiamo ancora in fase di start-up, ma vediamo i primi risultati. Il nostro obiettivo non è innanzitutto un risultato in termini di “capacità produttiva”, ma di benessere dei nostri ospiti. Vederli contenti, accendere in loro una passione, dare loro un’opportunità per imparare un mestiere e rimettere in moto la vita».
Imparare un mestiere verso il reinserimento
Il laboratorio di sartoria è solo una delle proposte fatte durante il percorso terapeutico al Gulliver: «È nostra abitudine coinvolgere e stimolare i nostri ospiti in laboratori manuali, per imparare un mestiere e mettersi alla prova con semplici mansioni in contesti lavorativi e sociali protetti per avviarsi al reinserimento vero e proprio».