Nell’Avvento ormai prossimo a cominciare i cristiani si predispongono all’accoglienza e a condividere la speranza suscitata dalle promesse di Dio: così scrive l’Arcivescovo, monsignor Mario Delpini, nella lettera d’invito alle celebrazioni vespertine che presiederà in Duomo ogni domenica alle 17.30. Celebrazioni a cui sono particolarmente invitate alcune categorie di persone, «cristiani che vivono situazioni e impegni specifici in ambiti peculiari della nostra società – scrive sempre Delpini -, ai quali desideriamo dire parole di accoglienza, benedizione e annuncio».
La prima domenica d’Avvento, il 18 novembre, vedrà la presenza in Duomo delle persone con disabilità uditiva. «L’Arcivescovo aveva manifestato il desiderio di un incontro con i non udenti, che si è svolto in maggio al Centro Asteria – spiega Daniele Donzelli, presidente della Fondazione Pio Istituto dei Sordi -. Al termine di questo appuntamento è arrivato l’invito per la Messa d’Avvento». Un’iniziativa sottoscritta da Emilia Tinelli Bonadonna, presidente dell’Associazione Lombarda Famiglie Audiolesi, che rappresenta soprattutto persone che hanno subito trapianti o che portano protesi: «L’invito alla Messa è stato accolto molto bene ed è stato molto apprezzato dai nostri soci e dalle loro famiglie».
Anche nella sua lettera pastorale l’Arcivescovo fa riferimenti espliciti ai non udenti e sottolinea la necessità di coinvolgerli maggiormente dal punto di vista liturgico e pastorale. Rileva Donzelli: «Ovviamente da parte nostra c’è la massima disponibilità a collaborare perché la Chiesa sia più assiduamente presente e vicina alle persone che hanno questa disabilità».
Naturalmente sono già in corso i preparativi per la celebrazione. «La Messa sarà uguale a tutte le altre, ma si stanno predisponendo i dettagli tecnici legati alla presenza di interpreti nella lingua dei segni e alla sottotitolazione dei testi», precisa Donzelli. Non tutti i non udenti, infatti, hanno necessità particolari: alcuni possono leggere, altri – grazie a protesi – sono anche in grado di sentire. Prima della celebrazione, inoltre, l’Arcivescovo si è reso disponibile per un colloquio con gli audiolesi e le loro famiglie. «Abbiamo dato molto risalto anche a questo momento, per fare in modo che vi possa partecipare il maggior numero di persone», conclude Donzelli.