Il tema scelto dall’Arcivescovo Mario Delpini per la formazione permanente del clero di questo anno pastorale è un invito a riflettere su come Chiesa ascoltiamo e rispondiamo alla chiamata di Dio e, in modo più specifico, su come presbiteri viviamo il nostro ministero quale risposta alla Parola di Dio che come luce guida i nostri passi.
Il titolo del volume che raccoglie il materiale per la formazione del clero dell’anno pastorale 2018 – 2019 (Vi affido alla Parola della sua grazia) evidenzia il Vangelo della Grazia che l’apostolo Paolo richiama ai “presbiteri” di Efeso nel suo ultimo saluto. San Paolo è testimone di questa “Grazia” che è benevolenza di Dio, misericordia, azione di salvezza per ogni uomo. Ma ciò che sorprende nell’espressione dell’Apostolo è l’affidamento degli anziani di Efeso a questa parola di grazia: «E ora vi affido al Signore e alla parola della sua grazia» (At 20,32).
Paolo legge nel cuore di questi presbiteri la preoccupazione per la missione che a loro viene affidata. Un compito da sostenere dentro difficoltà e pericoli, limiti e fragilità personali. Ma la parola di grazia non solo chiama i presbiteri all’annuncio del Vangelo, ma anche li sollecita all’affidamento, perché è da Dio che viene la forza della proclamazione e della testimonianza del Vangelo. La parola di grazia – ha commentato il cardinale Carlo Maria Martini – «ci porta, ci libera, ci riempie, è dentro di noi e dobbiamo semplicemente darle spazio, farla sempre più nostra nella mente e nel cuore, perché è la promessa che il Signore sarà misericordioso con noi, con me presbitero».
Aiutiamoci tutti, presbiteri e diaconi, nel cammino di formazione di quest’anno a vivere il nostro ministero nell’affidamento a questa parola di grazia che ci chiama a proclamare oggi la misericordia di Dio per l’uomo peccatore.