Cecilia Libretti, di Pioltello, ha 30 anni e una lunga esperienza nei Paesi in via di sviluppo, che va dai campi rifugiati della Grecia all’Iraq. Ha scelto di fare l’ostetrica proprio per impegnarsi nei Paesi più poveri, dove maggiore è il bisogno. Domenica 17 giugno è partita per l’Etiopia, precisamente per il South Omo, regione molto povera, con una popolazione seminomade, dove sarà responsabile di un intervento di Medici con l’Africa Cuamm che punta alla promozione della salute della donna, con un focus particolare sullo screening al cancro del collo dell’utero.
«Sono curiosa di lavorare con il Cuamm perché ha fama di grande serietà e perché condivido l’approccio di sviluppo, di sostegno alla Public Health e di stretta collaborazione con i governi locali – ha spiegato prima di partire -. Coltivo da anni il desiderio di andare in Africa sub-Sahariana, perché ancora oggi è il continente più vessato. Inoltre, mi piace molto conoscere altre culture e diversi stili di vita, realtà così differenti dalla nostra. In valigia di sicuro metterò tanta curiosità, insieme a tanta umiltà per incontrare davvero le persone».
L’esperienza di Cecilia Libretti rinforza il rapporto tra Medici con l’Africa Cuamm e Milano, dove è attivo da tempo attivo il gruppo di appoggio Medici con l’Africa Cuamm Milano, che con le sue iniziative di sensibilizzazione aiuta a diffondere i valori di Medici con l’Africa Cuamm e a portare l’attenzione sul tema della salute dei più poveri in Africa.
È possibile sostenere il lavoro dei medici del Cuamm con una donazione su c/c postale 17101353 e online su www.mediciconlafrica.org; con 40 euro è possibile garantire il parto assistito a una futura mamma.
Medici con l’Africa Cuamm in Etiopia
L’intervento di Medici con l’Africa Cuamm in Etiopia comincia nel 1980. Focus principale è il supporto all’ospedale di Wolisso con l’invio di personale medico, la formazione, l’equipaggiamento e la fornitura di beni di consumo, per garantire la continuità dei servizi essenziali, soprattutto quelli rivolti a mamme e bambini. Qui sta sviluppando il progetto “Prima le mamme e i bambini. 1000 di questi giorni”. In questa zona il Cuamm supporta anche 20 centri di salute e 1 scuola per ostetriche, per un bacino di utenza di oltre 1 milione di persone. Nel 2014 viene avviato un intervento in alcuni distretti del South Omo, area remota e poco servita, con attività volte a rafforzare il sistema sanitario e a migliorare la salute materno-infantile nell’ospedale di Turmi HC e negli 8 centri di salute di riferimento. Ultimo fronte aperto, nel corso del 2017, è quello nella regione di Gambella, al confine con il Sud Sudan, dove il Cuamm opera sia in 1 ospedale regionale, e nei 7 centri di salute periferici a esso collegati, sia nell’assistenza alle popolazioni rifugiate presso il Campo di Nguenyyiel.