Momenti di preghiera, gioco insieme, compiti. Sono gli ingredienti principali dell’oratorio estivo in pieno svolgimento nella parrocchia di Sant’Anselmo a Baggio, alla periferia ovest di Milano. «Ci sono circa un centinaio di ragazzi – spiega Vito Casalino, responsabile laico dell’oratorio -. Non sono tantissimi perché siamo circondati da scuole elementari, medie e scuole per l’infanzia, e perché Milano, in estate, offre molte alternative ai genitori».
La giornata inizia tra le otto e le nove del mattino con l’accoglienza. Alle 9.30 c’è il richiamo con la musica, poi iniziano i balli, il momento di preghiera e una scenetta degli animatori che introduce al tema dell’oratorio estivo 2018, “All’Opera”. «Abbiamo una ventina di animatori, molto attivi nel coinvolgere i ragazzi. Sono sempre i primi a “buttarsi”, soprattutto nei balli – aggiunge Casalino -. La loro formazione non avviene solo a ridosso delle vacanze estive, anche nel resto dell’anno organizziamo momenti a loro dedicati».
La mattinata trascorre veloce, tra un gioco e l’altro, fino a mezzogiorno, quando ci si ritrova insieme per il pranzo. «Al pomeriggio abbiamo previsto uno spazio di tempo libero per i ragazzi, in cui possono scegliere di stare all’interno della struttura oppure fuori, all’ombra, perché fa molto caldo», precisa. Tante le attività proposte: dalla visione di film ai giochi di società, dalle partite a calcetto alle sfide di ping-pong. Un’auletta è specificamente destinata alla preghiera. Nel prosieguo del pomeriggio, poi, si dà spazio ai laboratori, una decina, legati al tema dell’anno. «Proponiamo teatro, danza, musica, scacchi, cucito, art attack, puzzle, Lego e fotografia, grazie a un esperto della nostra parrocchia che si è messo a disposizione», sottolinea Casalino. La vera novità di quest’anno è un orario fisso in cui poter fare i compiti, mentre negli anni scorsi venivano organizzati alcuni momenti in settimana, divisi per fasce d’età. «L’idea è piaciuta a molti ragazzi, anche più di quanto ci aspettavamo, perché è un modo per portarsi avanti con la scuola prima di partire con i genitori per il mare o la montagna», dice Casalino.
I giochi sono divisi per fasce di età: prima, seconda e terza elementare (chiamati i mini), quarta e quinta (i medi) e le medie (i maxi). A seconda delle età ci sono esigenze formative diverse e capacità particolari da sviluppare. Se infatti per il primo gruppo si punta su giochi ambientati e dedicati alla scoperta di sé, oppure sui gioconi, per il secondo si preferiscono quelli competitivi e per il terzo si prediligono le attività che rispondono al bisogno di sfogarsi e scatenarsi. «Abbiamo deciso di chiamare le diverse squadre con il nome di pietre preziose: ci sono gli Zaffiri blu, gli Smeraldi verdi, i Rubini rossi e i Topazi gialli. Quest’anno, dato il tema dell’oratorio estivo, questi nomi rappresentano anche l’uomo che trasforma il creato», precisa Casalino.
Concludono il pomeriggio alcune scenette, gli avvisi per i giorni successivi e la preghiera finale. Dopo la merenda, alle 17 si aprono i cancelli in attesa dell’arrivo dei genitori. «Tra le 17.15 e le 20 facciamo poi un momento di preghiera con gli animatori, seguito da una verifica della giornata e dalla programmazione. Tante le idee, le proposte che emergono. E il sorriso dei bambini il giorno seguente ripaga sempre», aggiunge.
Il martedì è giorno di gita: la prima meta è stata il Museo Africano. «Una giornata splendida, senza un momento di noia. I ragazzi si sono divertiti a partecipare ai tanti laboratori proposti», racconta Casalino. In programma ci sono il Sacro Monte di Varese e le miniere di Piani dei Resinelli, collegate al lavoro umano. Per il terzo anno consecutivo, inoltre, l’oratorio aderisce alla proposta delle Acli: lunedì 25 giugno ci saranno laboratori con i loro educatori, che avranno per tema la sostenibilità e l’uso responsabile delle risorse.
Anche il giovedì, infine, è giorno di uscita: «È la giornata dedicata alla piscina. Andiamo ad Acquatica a piedi, perché è qui vicino. Ormai dal 2013 è diventato un appuntamento fisso che piace molto ai ragazzi», conclude Casalino.